Daniele Semeraro

Giornalista

Notte della ricerca da boom


da REPUBBLICA BARI – pag. IX

La magia della chimica, il restauro in diretta di un reperto con la tecnologia al laser: sul palco chimici e fisici
Esperimenti alternati da concerti hanno attirato fino alle 3 persone di tutte le età che solitamente non frequentano musei

di DANIELE SEMERARO

Migliaia di persone di tutte le età tra studenti, anziani e genitori con bambini hanno affollato il Politecnico di Bari aperto eccezionalmente, nella notte tra venerdì e sabato, fino alle tre. Organizzata dalla Commissione europea in contemporanea con altri trenta atenei, la Notte bianca dei ricercatori ha attirato da ogni parte della Puglia tante persone che solitamente non frequentano musei e mondo accademico. Il segreto? Un ampio cartellone di iniziative, dalle dimostrazioni scientifiche ai concerti. «Non ci aspettavamo così tanta gente – racconta ancora emozionato Roberto Sandulli, ricercatore di Biologia e membro del comitato organizzatore». «Siamo riusciti a mettere in piedi decine di eventi contemporaneamente pur avendo un budget abbastanza limitato di circa 20mila euro. Per questo ringraziamo i tanti ricercatori, studenti e docenti che, fino a tarda notte, si sono trattenuti negli stand e nei musei per rendere la scienza interessante al grande pubblico».

Tra gli eventi più seguiti La magia della chimica, uno spettacolo organizzato dagli studenti nell’ atrio centrale del Politecnico per mettere in luce il lato “umano” di atomi e molecole. Sul palco, poi, si sono avvicendati anche i fisici, che hanno presentato uno spettacolo sul restauro conservativo dei beni culturali: tramite una tecnologia laser hanno dimostrato che è possibile riportare allo splendore i reperti archeologici senza minimamente danneggiarli. Tra le conferenze, la più apprezzata è stata quella sulle ricercatrici, in cui è stato affrontato il tema della difficoltà di fare ricerca se si è donna. Poi, fino alle 2, spazio alla musica, con l’esibizione di gruppi emergenti e il concerto del pianista Davide Santorsola. In Puglia, oltre a Bari, sono stati coinvolti anche gli atenei di Foggia e di Lecce e la Lum.

REPORTAGE

Folla all’ osservatorio sismologico e intorno ai fossili: viaggio tra i visitatori del Museo della terra

Non sapevamo di tutti questi tesori, sembrava di essere nel mondo di Quark

«Vedere così tante persone interessate alla scienza ci riempie il cuore di gioia». Non poteva andare meglio, a detta di docenti e ricercatori, la Notte bianca della ricerca, con migliaia di persone che, in un orario insolito, si sono accostate a materie solitamente ostiche. «Frequento la facoltà di Lettere – racconta Anna – e sono venuta qui attirata dal concerto di Davide Santorsola. Poi mi sono imbattuta in un professore che spiegava l’evoluzione della terra e sono rimasta affascinata dalla materia». Tra i luoghi più visitati, il Museo della terra del dipartimento di Geologia e Geofisica ha fatto la parte del leone. Qui si sono riversate oltre quattrocento persone, accolte da studiosi e laureandi che li hanno guidati attraverso un percorso affascinante.

«Il bilancio è stato assolutamente positivo» commenta Nicola Venisti, uno dei ricercatori. «Fino all’una di notte continuavano ad arrivare persone e siamo rimasti colpiti soprattutto dal fatto che, tra le 18.30 e le 20, sono arrivate cinque scolaresche, segno di una certa sensibilità da parte di studenti e docenti». Tra le tante attrattive del museo c’era un osservatorio sismologico, dove un computer collegato alle cinque stazioni di rilevamento pugliesi (Bari, Castel del Monte, Altamura-Sgolgore, Pezze di Greco-Fasano, Monte Sant’ Angelo) offriva in tempo reale la possibilità di vedere i movimenti della terra. A disposizione dei visitatori anche le registrazioni di grandi eventi sismici, da quello di San Giuliano del 2002 a quello che ha scatenato lo tsunami del dicembre 2004. Grande attenzione, poi, per i macrofossili e per l’ enorme scheletro di balena risalente a un milione e 700mila anni fa ritrovato nel Canalone di Bari.

«Oggi – racconta Giovanna, insegnante di storia in una scuola media che ogni anno porta al museo i suoi ragazzi – sono venuta qui con mio marito e mio figlio, e come i miei alunni anche loro sono rimasti colpiti». «Sembrava di vedere dal vivo una puntata di Quark», aggiunge un’ ltra coppia con bambino al seguito. Grande pubblico anche al museo di Zoologia, pieno di persone che facevano domande sugli scheletri di vertebrati e le tartarughe marine. Presenze, quelle della notte bianca, che non sono nemmeno lontanamente comparabili a quelle delle normali giornate di apertura dei musei.

Molto soddisfatti i rettori dell’università di Bari, Giovanni Girone, e del Politecnico, Salvatore Marzano, per una serata diversa dal solito che ha offerto l’occasione a tantissimi, grandi e piccoli, di visitare i musei cittadini e capire l’importanza del lavoro degli “uomini di scienza”. «Ieri notte – spiega Girone – al campus c’era una quantità di gente mai vista prima. Speriamo che questo grande interesse verso musei e stand possa indurre i giovani a iscriversi alle facoltà scientifiche, che sono il vero motore dello sviluppo del Paese». «Il bilancio è straordinario – aggiunge Marzano – soprattutto per il coinvolgimento di grande parte della popolazione e dei tanti che, per la prima volta, si avvicinavano ai problemi della scienza. La chiave del successo è stata la semplicità di comunicazione».


  1. Avatar Anonymous

    Daniele,
    il pezzo mi sembra OK. Complimenti.

    Roberto Sandulli
    r.sandulli@biologia.uniba.it

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