da REPUBBLICA BARI – pag. VI
Clienti e fatturato in calo, a gennaio i grandi magazzini di via Sparano potrebbero chiudere i battenti
In arrivo la francese Fnac. L´allarme di dipendenti e sindacati: lunedì incontro decisivo
Appello alle istituzioni: aiutateci a salvare i posti di lavoro
Per la prima volta a Bari l´amministratore delegato del gruppo
di DANIELE SEMERARO
La Rinascente di via Sparano, storica struttura del centro di Bari, dall´inizio del 2007 con ogni probabilità verrà chiusa. L´annuncio, non ancora ufficializzato, circolava da tempo in ambienti sindacali; solo ieri, però, i circa 60 dipendenti ne sono venuti a conoscenza e nel giro di poche ore hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione, con la distribuzione di decine di volantini. Interpellati anche sindaco, Regione, Camera di commercio, Provincia e Prefettura.
«All´inizio non riuscivamo a crederci – racconta una delle dipendenti del magazzino, che sta guidando la protesta – Un delegato sindacale ha saputo per caso che la Rinascente chiuderà. Motivo? Non fa più fatturato e, in base a una politica di ristrutturazione, bisogna tagliare i rami secchi». A confermare la tesi della chiusura anche la richiesta, da parte dell´amministratore delegato Vittorio Radice e del capo del personale, di poter incontrare i lavoratori lunedì mattina.
Il primo a spargere la voce della chiusura è stato Luciano Zaurito, responsabile della Uil-Tucs: «La Rinascente di Bari – racconta – avrebbe dovuto spostarsi e ingrandirsi. Siccome avevamo avuto il sentore di strani movimenti, abbiamo interpellato la direzione nazionale. Durante le telefonate abbiamo però chiaramente capito che le strategie per Bari sono cambiate e che per l´inizio del 2007 ci sarebbe stata la chiusura definitiva». Molto probabilmente, al posto della Rinascente arriverà la Fnac, colosso francese dell´intrattenimento. «Il perché della chiusura non è chiaro – continua Zaurito – e difenderemo i lavoratori con ogni mezzo». Sulla stessa linea anche Cisl e Cgil. Per Domenico Ferrigni, responsabile del settore commercio della Cisl di Bari, «se davvero le voci fossero confermate si tratterebbe di un gesto eclatante per un´attività che è lì da cinquant´anni». «La comunicazione – continua – ha meravigliato tutti.
Restiamo cauti ma siamo anche arrabbiati: nessuno ci aveva mai parlato di chiusura».
«L´azienda aveva preso l´impegno di spostare l´attività – accusa Nino Morgese, segretario provinciale della Filcam-Cgil – e ora ci troviamo con una voce consistente di chiusura. Il magazzino ha sempre avuto problemi di fatturato, ma finora eravamo riusciti a risolverli. Certo, che scenda da Milano l´amministratore delegato ci preoccupa, ma per adesso aspettiamo. Di chiusura – continua – non vogliamo nemmeno sentir parlare, ma se così fosse alzeremo le barricate». Tra i dipendenti, che per lunedì hanno proclamato uno sciopero di quattro ore, c´è rabbia e paura: tanti rischiano di rimanere senza lavoro. «Molti di noi – raccontano preoccupati – sono giovani, precari e sposati da poco, alcuni hanno bambini piccoli. Se il magazzino chiuderà ci ritroveremo allo sbaraglio. In tanti hanno un mutuo, anche di 25 anni, e nella situazione di immobilità del mercato del lavoro non sappiamo come comportarci. Prima – aggiungono – c´era la nostra Rinascente che si faceva carico delle persone e delle storie, ora col cambio di gestione tutto questo è sparito». Per adesso né il direttore del punto vendita né l´amministrazione di Milano hanno voluto rilasciare dichiarazioni. Bisognerà aspettare l´incontro di lunedì.
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