Una società collegata all’Unesco ha lanciato un sondaggio per eleggere – come nell’antichità – i siti architettonici che rappreseno l’umanità. I risultati il prossimo anno
“Scegliamo le nuove 7 Meraviglie”
Le costruzioni più belle del mondo
di DANIELE SEMERARO
ROMA – E se il Colosseo, dal prossimo anno, entrasse a far parte delle sette (nuove) meraviglie del mondo? Potrebbe accadere realmente. Una fondazione svizzera ha aperto un sondaggio, che sarà effettuato per telefono durante tutto il 2006, per scegliere le sette costruzioni architettoniche più belle del pianeta da un paniere di 21 luoghi celebri a livello mondiale.
E così, dal prossimo anno, le piramidi di Cheope, il colosso di Rodi o i giardini pensili di Babilionia potrebbero essere sostituiti dall’antica città giordana di Petra o da Stonehenge o dalla grande muraglia cinese. I luoghi-vincitori saranno annunciati il primo gennaio 2007.
La lista da cui scegliere include anche un cospicuo numero di candidati “moderni”, come la Torre Eiffel, la Statua della Libertà o la Sydney Opera House. A queste si aggiungono anche l’Acropoli di Atene, l’Alhambra in Spagna, il palazzo Angkor in Cambogia, la piramide Chichen Itza in Messico, il tempio di Kyomizu a Kyoto, il Cremlino, le piramidi di Giza, l’indiano Taj Mahal e il Timbuktu, nel Mali. Ancora, il peruviano Machu Picchu, Hagia Sophia a Istanbul, il castello Neuschwanstein di Füssen (Germania), la statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro e le statue dell’Isola di Pasqua, in Cile. Per entrare a far parte della nuova lista, le “meraviglie” dovevano essere state tutte costruite dall’uomo e il loro stato di conservazione doveva essere almeno accettabile.
La classifica, ha dichiarato la New Seven Wonders Foundation, che tra i suoi membri include anche l’Unesco, serve a lanciare un grido d’allarme sulla distruzione dell’eredità culturale mondiale.
Le sette meraviglie del mondo, vestigia che i greci e i romani consideravano come le realizzazioni architetturali perfette dell’antichità, sono state selezionate, oltre 2000 anni fa, dal filosofo greco Filone di Bisanzio. Sei di loro (la statua di Zeus ad Olimpia, in Grecia; il tempio di Artémis ad Efeso e il mausoleo di Alicarnasso, in Turchia; i giardini pensili di Semiramide a Babilonia, nell’attuale Iraq; il colosso di Rodi, in Grecia e il faro di Alessandria d’Egitto) sono state distrutte da incendi, devastazioni e terremoti. Solo la Grande Piramide di Cheope, costruita nel 2590 a.C., è ancora intatta.
(2 gennaio 2006)
(Nella foto: Il Taj Mahal, emblema turistico dell’India)
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