Gestori e proprietari sotto accusa per i prezzi troppo alti
Tre euro per un bicchiere d’acqua, 80 per una bottiglia di vino
Portofino, turisti “spennati”
denunciati un bar e un ristorante
Da domani i controlli dei Carabinieri sulla corretta esposizione dei menu
di DANIELE SEMERARO
PORTOFINO (GE) – Un bicchiere d’acqua? Tre euro. Una bottiglia di vino come aperitivo? Ottanta euro. Duecento euro per una cena. Ci troviamo a Portofino, una delle località turistiche più esclusive d’Italia, nota per i prezzi elevati. Alcuni gestori di ristoranti e bar, però, questa volta hanno esagerato. E all’indomani del ponte di Pasqua e dell’arrivo delle prime navi da crociera si ritrovano con due denunce già inoltrate e una terza in arrivo.
I prezzi troppo salati, infatti, non sono andati giù ad alcuni turisti, un milanese, un genovese e un americano, che hanno sporto denuncia al comando dei Carabinieri di Santa Margherita Ligure. Gli avventori si sono lamentati, oltre che dell’ammontare del conto, anche di essere stati presi alla sprovvista.
La notizia delle denunce ha fatto in poche ore il giro del borgo, e già dai prossimi giorni scatteranno i controlli da parte delle autorità per verificare che i listini dei prezzi e dei menu siano correttamente esposti e ben visibili al pubblico. Le contestazioni ai proprietari e gestori potranno soprattutto riguardare la corretta segnalazione nei menu. In questo modo, il cliente avrà la possibilità di decidere se fermarsi in un locale o sceglierne un altro più conveniente.
In questi giorni, però, gli abitanti del borgo ligure hanno altro per la testa: sono impegnati, infatti, nei preparativi di una delle ricorrenze più sentite dell’anno, il grande falò in onore del patrono San Giorgio, che si festeggerà domani sera. Con loro anche il sindaco, Giorgio Devoto, che ammette di non essere al corrente delle denunce: “Quando c’è da pensare al falò di San Giorgio – ha detto – non ho altro per la testa, e comunque non so niente di queste querele”.
(21 aprile 2006)
(Nella foto: Un bar di Portofino)
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