(La squadra di Babel Reporter: da sinistra, il mio fotografo Jan, me stesso, la traduttrice del gruppo francese Natalia, la giornalista francese Prune e il fotografo francese Cyril)
È davvero impressionante vedere una città relativamente povera e con tanti problemi avere un sistema di metropolitane così avanzato. Le gallerie sono costruite a una profondità incredibile, le scale mobili (che corrono velocissime, probabilmente al doppio della velocità di quelle di Roma) sono talmente lunghe che non se ne vede la fine per minuti e minuti. E una volta arrivati in galleria si scopre che la frequenza è di un minuto tra un treno e l’altro.
E, aggiungo, è anche impressionante vedere quanta gente usa la metropolitana al solo costo – pensate – dell’equivalente di 7 centesimi di Euro a corsa. Ma andiamo al racconto vero e proprio della giornata. La mattina è iniziata abbastanza “male”, con un vero rincoglionimento dovuto probabilmente alla stanchezza. Così, dopo un doppio cappuccino (che equivale al nostro normale cappuccino) il fido accompagnatore Oleksiy ci ha presentati al direttore del Centro internazionale di Kiev per gli Studi sulla politica, Volodymyr Nikitin. Argomento dell’intervista, ovviamente, l’“Embassy of God” e i suoi riflessi sulla società ucraina. Un’intervista molto lunga e molto interessante, accompagnata da un ottimo thé.
Successivamente avremmo dovuto fare altre interviste, ma sfortunatamente sono saltate. Nell’Europa dell’Est non è difficile che gli appuntamenti saltino, anzi è quasi normale che vengano rimandati di ora in ora. E questa è stata un po’ una costante nel nostro viaggio.
Così abbiamo passato il resto del pomeriggio all’università di Kiev, dove ho potuto utilizzare internet e dove il nostro accompagnatore ha fissato degli appuntamenti per la giornata di domani. È incredibile quanto sia difficile trovare una connessione internet wi-fi gratuita in centro: molti bar espongono la targhetta “qui wi-fi”, ma spesso e volentieri la connessione non è gratuita, ma costa l’equivalente di 13 centesimi di Euro per ora. Non è molto, e se si acconsente ad acquistare un’ora di navigazione… ci viene risposto che non hanno la relativa tessera con username&password da vendere. E allora a che serve?
La serata è invece trascorsa splendidamente con gli altri due compagni di viaggio (Cyril e Prune, la prima francese doc, il secondo di nazionalità franco-ucraina) insieme alla loro simpatica traduttrice Natalia in un ristorante molto elegante della città. Ci siamo divertiti moltissimo parlando di tutte le differenze che ci sono tra le nostre culture: francese, inglese, italiano, ucraino… davvero troppo interessante: dal matrimonio Sarkozy-Carla Bruni ai bamboccioni, dall’università alle situazione economica, dai modi di dire alle parolacce e alle volgarità.
In più, ho notato a livello internazionale una vera ammirazione per la nostra cultura, il nostro modo di fare, la nostra classe e ovviamente la nostra cucina… gli stranieri, insomma, sono molto interessati al nostro modo di vivere. Peccato poi che quando si passi all’argomento politica (nazionale e internazionale) l’Italia sia sempre il fanalino di coda dell’Europa, completamente fuori dai grandi giochi internazionali. E io lì a spiegare i nostri problemi, la legge elettorale, Prodi e Berlusconi, Mastella e così via.
Il gruppo francese, l’altro gruppo del progetto Cafebabel, si occuperà di immigrazione femminile e letteratura. Sono due ragazzi molto simpatici e entrambi con tanta voglia di fare. Peccato che ci vedremo solamente la sera a cena e qualche volta la mattina a colazione.
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