Sfiorata la rissa, durante la registrazione della puntata di Tetris che andrà in onda stasera, tra Michele Placido e Raffaele Lombardo.
Riporto qui il dispaccio dell’ADNKronos:
Sfiorata la rissa a «Tetris» tra Michele Placido e Raffaele Lombardo, che per un soffio non sono venuti fisicamente a contatto davanti alle telecamere. A quanto apprende l’ADNKRONOS, alla registrazione della trasmissione sembrava che tutto filasse liscio sui binari del fair play. Luca Telese, il conduttore, aveva appena introdotto nel talk show de La7 i protagonisti della serata che andrà in onda domani, il leader dell’Mpa Raffaele Lombardo e Roberto Castelli della Lega, con scene didascaliche sul movimento di Lombardo e sul Carroccio, movimenti politici che trovano radicamento nel territorio al Nord e al Sud. E per restare in tema meridionalistico, in studio ha fatto la sua comparsa la giovane e bella capolista alla Camera per il Pd campano, Pina Picierno, originaria di Teano. Dopo accenni ai programmi di Berlusconi e Veltroni, sulla scena ha fatto il suo ingresso Michele Placido.
Giubbotto nero, jeans, il commissario Cattani della «Piovra», ha arringato: «Consentitemi la provocazione: per 5 anni non dovremmo candidare alle elezioni politiche uomini del Sud. Hanno dato e danno quotidianamente spettacolo indecente di mafiosità,malaffare e incapacità». Placido, ricordando poliziotti e magistrati uccisi della mafia e politici collusi, ha proseguito: «La società del Sud non può essere rappresentata in Parlamento da questa gente». Castelli ha replicato osservando che in ogni caso il Parlamento è lo specchio della società, «ogni regione deve esprimere la propria rappresentanza umana e sociale».
Lombardo è stato più critico rispetto alla sortita di Placido e, pur apprezzando le doti artistiche dell’attore, ha osservato: «Vorremmo uscire un tantino dagli strereotipi che per anni ci hanno ammannito le televisioni e cercare di ragionare in termini positivi e moderni, lasciandoci alle spelle anni di soprusi perpetrati dai governi che si sono succeduti, costringendo i giovani a emigrare in cerca di fortuna».
Placido non è rimasto in silenzio. «Ribadisco -ha tuonato- Per cinque anni almeno nessun candidato meridionale al Sud». Immediata la replica di Lombardo. «Lei fa parte di quei tanti meridionali che raggiunto l’apice dimenticano la loro origine, sputano nel piatto, facendosi magari scudo di tutele politiche». Il leader dell’Mpa sbotta: «Niente candidati del Sud? Così Veltroni potrà sistemare, come ha fatto, candidando i suoi amici romani in Sicilia». A questo punto, Michele Placido si è alzato dal proprio posto dirigendosi minacciosamente verso Lombardo, che dimenticato il suo aplomb si è alzato e ha intimato all’attore: «Sia serio!». Tensione alle stelle, telecamere che indugiano sui due contendenti, imbarazzo.
Il dissidio si è ricomposto ma l’atmosfera ha continuato a surriscaldarsi via via con l’entrata in scena di Claudio Fava del Pd e Sandro Parenzo, titolare di Telelombardia. Dopo il tema del giustizialismo, Lombardo ha concluso dicendo: «Cuffaro è mio amico ma non ha bisogno della mia difesa. Per quello ci sono i suoi avvocati e fino a prova contraria non c’è una sentenza definitiva sul suo operato». Immediate le reazioni di solidarietà a Lombardo. Ferdinando Pinto, capolista al Senato dell’Mpa in Puglia, ha espresso «solidarieta» al leader del Movimento autonomista. «Tenderei ad escludere che si sia voluta preparare una trappola mediatica per Raffaele Lombardo, leader dell’autonomia, e per Roberto Castelli della Lega. Di certo, non immaginavo che un attore potesse farsi carico di un attacco frontale ai politici meridionali puntando una volta di più sui temi triti della mafia e sul nuovo argomento di attualità che ha come oggetto l’ex presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro. Non è così-osserva Pinto- che si aiuta la gente a capire il fenomeno del Sud, bensì si facilita l’escalation di un’immagine negativa per tutto il Meridione che, invece di comportamenti da fiction televisiva, avrebbe bisogno di approfondimento e riflessione».
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