Assenza di novità sostanziali, ritmo di lancio eccessivamente frenetico e prezzi troppo alti. Sono queste le cause del calo delle vendite degli smartphone?
Rallentano in maniera sensibile le vendite di smartphone. Tanto che il 2019 potrebbe diventare ufficialmente l’anno della flessione negativa, almeno a guardare i dati delle trimestrali, pubblicati in questi giorni, delle principali case mondiali.
Prendiamo ad esempio Apple: per la prima volta dopo diversi anni l’iPhone rappresenta meno della metà dei ricavi globali. A far crescere gli introiti, soprattutto le buone performance della divisione servizi (come app e contenuti musicali), dell’Apple Watch e degli auricolari Airpods.
La Mela non è l’unico colosso tecnologico a rallentare: i conti della sua rivale Samsung mettono in evidenza un trend simile di contrazione. Nonostante l’azienda sudcoreana rimanga leader nella classifica degli smartphone più venduti, i risultati di giugno rivelano che gli ultili si sono più che dimezzati. La causa? L’aumento dei prezzi dei chip ma soprattutto un mercato ormai saturo e il deteriorarsi dei rapporti diplomatici con Tokyo, che ha imposto restrizioni all’export nel comparto tecnologico.
Non va bene neanche per LG – che nonostante abbia avuto un trimestre positivo grazie alle vendite di elettrodomestici ha registrato un calo di oltre il 20% sul fronte smartphone – e per Sony, che ha venduto rispetto allo scorso anno il 30% di telefoni in meno.
A sorpresa, in buona salute Huawei che, se in conseguenza del bando statunitense ha visto diminuire del 17% le consegne di smartphone nei mercati esteri, ha aumentato del 31% le proprie vendite in Cina.
Tra le cause del calo delle vendite vi sarebbero l’assenza di novità sostanziali (anche se un impulso potrebbe arrivare nei prossimi mesi dall’introduzione del 5G), un ritmo di lancio di nuovi prodotti eccessivamente frenetico e i prezzi dei telefoni che restano spesso molto alti.
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