Daniele Semeraro

Giornalista

Pixel 6a e Pixel Buds Pro: arrivano in Italia smartphone e cuffie Google. La nostra prova


Pixel 6a e Pixel Buds Pro: arrivano in Italia smartphone e cuffie Google. La nostra prova

Tanta qualità e tante funzionalità innovative a un prezzo più accessibile rispetto a quello dei fratelli maggiori 6 e 6 Pro. Abbiamo provato il nuovo smartphone made by Google insieme alle nuove cuffie senza fili Pixel Buds Pro

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Pixel 6a è l’ultimo smartphone commercializzato in Italia da Google. Molto simile al Pixel 6 e al Pixel 6 Pro, arrivati nel nostro paese all’inizio dell’anno, il Pixel 6a è definito dalla stessa Big G “il telefono di Google economico”: porta, infatti, con sé le tante e innovative funzioni viste già sui due fratelli maggiori e, a nostro avviso, la migliore esperienza Android che si possa trovare su uno smartphone, a un prezzo più accessibile.

Le caratteristiche principali

Google Pixel 6a è molto leggero e comodo da maneggiare e da portare in tasca e ha un form factor che permette di usarlo completamente con una sola mano. È venduto in tre colori, grigio antracite, grigio chiaro e verde salvia (noi abbiamo provato quest’ultimo – dal gusto un po’ retro ma che non passa inosservato) e sotto il cofano ospita 128 gigabyte di spazio di archiviazione, 6 gigabyte di Ram e lo stesso nuovo processore Google Tensor dei suoi fratelli 6 e 6 Pro, che lo rende sempre veloce e reattivo, anche quando si usano più app insieme. Un processore che è anche alla base, ricordano da Google, di alcune funzionalità specifiche come la traduzione dal vivo e che interagisce con il chip di sicurezza Titan M2 rendendo il telefono, raccontano, più “resiliente agli attacchi”. Molto veloce lo sblocco con l’impronta, presente la certificazione IP67 contro piccole quantità di acqua.

Il software e la batteria

Tantissime come sempre le funzionalità software presenti sul Pixel 6a: oltre alla traduzione in tempo reale tra due lingue di testi e voci c’è l’utile trascrizione automatica, un’innovativa dashboard di sicurezza in grado di aiutare l’utente a proteggere telefono, app e password, (per la lingua inglese) la gestione automatizzata delle chiamate ai call center e una funzionalità chiamata Risparmio Energetico Estremo che permette di prolungare fino a 72 ore (ben più dunque delle 30 ore di media) la durata della batteria da 4.400 mAh. Molto bella da vedere l’interfaccia Material You, che adatta tutti i colori del telefono all’immagine scelta come sfondo (ottima la galleria di sfondi presente).

Le foto e i video

Il comparto fotografico principale di Google Pixel 6a si trova sul retro del telefono disposto in una sorta di mattonella orizzontale a rilievo: ospita una doppia fotocamera da 12 megapixel con obiettivo ultra-wide mentre nella parte anteriore c’è una selfie cam da 8 megapixel. Sempre super-interessante la funzionalità Gomma magica che permette di rimuovere dallo sfondo delle foto persone o oggetti indesiderati (operazione che il telefono compie con una velocità e precisione impressionanti): si tratta di una funzione a nostro avviso utilissima e che non abbiamo incontrato in nessun altro telefono, se non installando app di terze parti. Con la funzionalità Viso nitido aumenta la nitidezza dei volti in movimento mentre Real Tone riproduce nelle foto le sfumature delle varie tonalità di pelle in maniera più naturale. Sempre molto buona e naturale la resa delle foto che abbiamo scattato nelle più diverse situazioni; qualcosa da ridire l’abbiamo invece sulle foto e i video ultra-zoomati (il 6a arriva ad ingrandire fino a 5x nei video e 7x nelle foto): non ci hanno soddisfatto fino in fondo.

La nostra prova

Pixel 6a ci ha convinto da subito per il prezzo, le funzionalità innovative, la maneggevolezza. Buono anche il display da 6,1 pollici, ben visibile anche a mezzogiorno sotto il sole. Un po’ lenta, a nostro avviso, la ricarica della batteria, rispetto a tanti altri smartphone che ci stanno abituando a tempi ridotti: nella confezione non è presente l’adattatore e nella nostra prova, con il caricabatterie del precedente Pixel, abbiamo caricato lo smartphone da completamente scarico al 100% in circa un’ora e 40 minuti (in 30 minuti si supera il 40%, in un’ora il 70%). Manca, infine, il riconoscimento facciale per sbloccare lo schermo.

Pixel 6a, Pro e Contro

PRO

  • Leggerezza e maneggevolezza
  • Funzionalità innovative e prezzo

CONTRO

  • La ricarica della batteria non è velocissima
  • Foto e video ultra zoomati un po’ deludenti

Pixel Buds Pro, le nuove cuffie di Google

Insieme al Pixel 6a questa estate Google ha presentato anche le Pixel Buds Pro, cuffiette wireless evoluzione delle Pixel Buds uscite lo scorso anno che si caratterizzano per un suono di alto livello e una grande semplicità di configurazione e di utilizzo. Le cuffie arrivano in 4 colori (grigio antracite, grigio fumo, verde cedro e corallo) e nella confezione troviamo tre adattatori auricolari: medio (preinstallato), piccolo e grande. L’inserimento nelle orecchie è abbastanza semplice e, dopo qualche prova iniziale, indossare le cuffie sarà un gioco da ragazzi (molto utile la funzione software “Controllo isolamento inserti” che permette di capire se stiamo indossando bene le cuffie e se stanno facendo bene aderenza con le nostre orecchie). Le Pixel Buds Pro hanno la cancellazione attiva del rumore (ANC) con un chip a 6-core e algoritmi studiati dagli ingegneri Google e utilizzano una tecnologia chiamata Silent Seal per adattarsi alle orecchie misurando grazie a dei sensori la pressione nel canale uditivo per assicurare una cancellazione del rumore ottimale. Le cuffie si possono comandare attraverso dei leggeri tocchi, utile la possibilità di alzare e abbassare il volume scorrendo verso destra o verso sinistra con le dita su uno dei due auricolari. Se collegati a un dispositivo Android le cuffie possono fare da assistente vocale, leggere le notifiche e tradurre al volo oltre 40 lingue.

La nostra prova

Durante la nostra prova abbiamo utilizzato le Pixel Buds Pro collegate (spesso contemporaneamente) al Pixel 6a e al nostro laptop per ascoltare musica, guardare video, fare telefonate e partecipare a riunioni. Abbiamo specificato “contemporaneamente” perché una delle caratteristiche che più ci hanno colpito di queste cuffie è la possibilità di collegarsi a due device diversi (non necessariamente Android), in modo tale – ad esempio – da poter rispondere al telefono mentre si sta guardando magari un film sul tablet senza togliere le cuffie e senza dover cambiare le impostazioni dei menu. Le cuffie sono molto leggere e hanno la caratteristica di rimanere molto stabili all’interno delle orecchie, anche durante corsa, camminata veloce o trekking, e anche dopo diverse ore di utilizzo non abbiamo riscontrato fastidi o dolori. Molto buona la qualità delle conversazioni grazie ai microfoni in grado di focalizzarsi sulla voce impedendo agli altri rumori (come il vento) di “entrare” nella conversazione. Telefonate e audio molto buoni anche nella nostra classica prova sulla rumorosa linea 3 della metropolitana di Milano. Molto soddisfacente la qualità del suono: standard jazz, brani di musica classica ma anche podcast, film, musica leggera: l’approccio di Google alla musica ci ha convinto, con bassi non esagerati, attenzione per i dettagli (come il suono dei singoli strumenti quando si ascolta musica di alta qualità), regolazione automatica delle dinamiche musicali. E con il prossimo aggiornamento arriverà anche l’audio spaziale. Buona, infine, la durata della batteria (che si ricarica anche in modalità wireless): con un utilizzo medio dalla mattina alla sera (telefonate, musica, podcast, video, sport) possiamo utilizzare le cuffie senza ricaricarle per almeno due giorni. Il prezzo di listino non è basso: le Pixel Buds Pro costano 219 euro.

Pixel Buds Pro, Pro e Contro 

PRO

  • Qualità del suono e della cancellazione del rumore
  • Comode da indossare

CONTRO

  • Per utilizzare la maggior parte delle caratteristiche “premium” delle cuffie è necessario uno smartphone Android


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