Abbiamo visitato l’azienda leader nelle tecnologie olografiche di ultima generazione. Che cosa sono gli ologrammi e cosa permettono di fare? Seguite il nostro viaggio
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Portare una persona o un gruppo di persone dall’altra parte del mondo senza farle muovere da casa. Creare installazioni, videocollegamenti, sale riunioni di ultima generazione, progetti artistici e culturali, agevolare la comunicazione e la condivisione del sapere. Tutto questo è Naumachia Network, azienda con tre sedi in tutto il mondo e leader nella realizzazione di sistemi olografici. Si tratta, ci racconta il fondatore Francesco Sicolo, che ci ha svelato tutti i segreti dell’olografia, di un network completamente italiano presente anche in Francia e Svizzera “che produce soluzioni hardware e software per attivare l’olografia”. Un’azienda che nasce dall’incontro di professionisti provenienti dal mondo della televisione, della musica, del teatro, dell’eventistica e dello sviluppo tecnologico. Abbiamo provato noi stessi a diventare degli ologrammi e l’esperienza è stata davvero indimenticabile. Ma andiamo con ordine.
Che cos’è un ologramma e cosa si può fare con l’olografia
Un ologramma viene creato attraverso una sorta di proiezione di una luce laser da una sorgente luminosa su una pellicola olografica (Naumachia utilizza tre diversi polimeri, un cristallo olografico, una pellicola e una rete olografica, a seconda della grandezza dell’installazione) e permette di ricreare a grandezza naturale e in tre dimensioni una qualsiasi figura umana o un oggetto o una rappresentazione grafica. Il tutto visibile ad occhio nudo, con una qualità altissima e senza l’utilizzo di occhiali o altri tipi di visore. E così, ad esempio, è possibile “teletrasportare” – solo per fare alcuni esempi – in un attimo un relatore dal proprio studio al palco di un convegno, realizzare una riunione attorno a un tavolo con colleghi collegati da diverse parti del mondo, portare un cantante in diretta contemporaneamente in città diverse, permettere a un docente universitario di spiegare un argomento dandogli la possibilità di immergersi all’interno, ad esempio, di un motore o del corpo umano. Tutte soluzioni che Naumachia è in grado di mettere in piedi attraverso software, hardware e il know-how dei suoi tecnici esperti.
La telepresenza
Naumachia è leader al mondo nel settore della telepresenza olografica. La telepresenza, per intenderci, permette ad esempio ad un esperto che si trova negli Stati Uniti di comparire su un palco in Italia interagendo praticamente in diretta con gli spettatori e gli altri relatori. Il tutto attraverso un kit molto semplice che gli viene recapitato a casa con un monitor pre-configurato, una telecamera e un telo verde di semplice installazione davanti a cui posizionarsi. Un ologramma può parlare con qualsiasi persona “reale” in maniera bi-direzionale (quindi può ascoltare e essere ascoltato), immerso nella realtà in cui si trova. A quel punto la persona che si trova collegata dal proprio studio potrà interagire, rispondere alle domande, vedere se la platea è interessata o annoiata, e così via. L’infrastruttura di Naumachia è pensata per essere minima e poco invasiva, può essere installata praticamente in qualsiasi contesto e, allo studio, c’è anche un Holotable, un tavolo dove poter far riunioni in telepresenza su qualsiasi piattaforma video. Tantissimi i partner che stanno lavorando, soprattutto dopo la pandemia, con Naumachia: Cisco, solo per fare un esempio, si è dotata nei propri Innovation Lab di hardware per far comunicare in maniera innovativa i propri dipendenti.
Le soluzioni di Naumachia Network
Tante le soluzioni che, dicevamo, si possono applicare ai più diversi contesti. Holotable XL, ad esempio, nasce come desk da installare su navi da crociera o hotel e permette ai receptionist di collegarsi in diretta da qualsiasi parte del mondo. Questo, ad esempio, permetterebbe di risparmiare di notte sui costi del personale: un unico addetto – presente a terra – potrebbe gestire i punti informativi di diverse navi o le reception di una catena di alberghi.
Holostage è un palco o una porzione di palco lungo fino a oltre 8 metri e alto fino a 4 su cui far apparire persone, video, animazioni, infografiche.
Holobox 1:1 permette di portare una persona in telepresenza praticamente dappertutto in una sorta di parallelepipedo, mentre Holonet è una mega-rete che si adatta a grandi spazi come musei o teatri (fino a 14 metri per 50!). “Attraverso i nostri hardware – ci spiega Francesco Sicolo – possiamo immergere una persona, un oggetto, un prodotto, una scenografia intera nel contesto della realtà in cui si trova. E nel futuro stiamo lavorando con vari enti di ricerca per realizzare la vera olografia attraverso l’umidità dell’aria e delle particelle e la riduzione del proiettore, vogliamo essere i primi a distribuirla”. Non solo eventi: l’azienda sta lavorando anche con diversi negozi per creare dei mini-espositori interattivi (alcuni negozi di lusso utilizzano l’olografia per mostrare i propri prodotti la notte, quando sono chiusi, riducendo così al minimo i furti) e sta lavorando anche a Holomini e Holophone, l’hardware olografico più piccolo al mondo che permetterà all’olografia di entrare nelle case per collegarsi, ad esempio, con i propri cari, con un medico o per vedere un concerto in diretta.
E nel futuro, l’olografia cambierà il nostro modo di comunicare?
“Nel futuro vediamo una presenza sempre più importante dell’olografia – ci confessa Sicolo – anche perché attraverso questa tecnologia è possibile avere un impatto importante sull’ambiente, evitando le emissioni di CO2 legate agli spostamenti. Nel futuro vediamo anche un mondo con comunicazioni più immersive, più dirette, più naturali rispetto alle attuali riunioni online. Noi ci sforziamo di trovare soluzioni che rendano il più possibile vicine le persone, anche se a migliaia di kilometri di distanza”.
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