Daniele Semeraro

Giornalista

Loquis, ecco il “navigatore di storie” con oltre 90mila podcast geolocalizzati


Si tratta della prima piattaforma di “geo-podcasting”, uno strumento digitale che permette di scoprire in maniera semplice, gratuita e innovativa tutto quello che ci circonda. Abbiamo incontrato il fondatore Bruno Pellegrini 

Centotrenta canali tematici, cinque lingue, oltre 90mila podcast geolocalizzati. Sono i numeri – in crescita – di Loquis, una piattaforma italiana – unica al mondo – che permette di ascoltare contenuti audio sui luoghi che ci circondano. Gratuitamente, in un’app ben fatta e di immediata comprensione. E così – aprendola – si potranno scoprire tante informazioni, aneddoti, storie sui luoghi che ci circondano o che vogliamo visitare.

La storia di Loquis

Abbiamo incontrato Bruno Pellegrini, amministratore delegato e fondatore di Loquis, insieme a decine di ragazzi che lavorano al progetto tra autori, programmatori e designer. “Loquis è un’app unica”, ci spiega orgoglioso Pellegrini. “L’idea nacque mentre guidavo in autostrada e mi sarebbe piaciuto che qualcuno mi raccontasse la storia dei paesini che mi circondavano. Quindi ho iniziato a pensare a un’app che organizzasse tutte le informazioni, le storie, gli aneddoti che sono oggi dispersi, disaggregati nelle guide cartacee e ‘umane’, proponendole sotto forma di audio. Così è nata Loquis, una piattaforma legata ai luoghi, che ti spiega, ad esempio, com’era Milano cinquant’anni fa o cosa fare a Roma con i bambini o ti aiuta a scoprire le bellezze della Sicilia”.

Utilizzare Loquis

L’utilizzo è molto semplice: dopo aver scaricato l’app e averla aperta ci troviamo di fronte a dei canali tematici. Dopo aver selezionato quelli che più ci interessano troviamo una cartina – del tutto simile a quella di Google Maps, per intenderci – con dei puntini colorati: ogni puntino corrisponde a un podcast disponibile in quella zona. E così si potranno avere sia informazioni di carattere generale e geografico, sia di carattere storico o turistico. “I podcast – ci spiega ancora Pellegrini – sono creati principalmente da editori, travel blogger, partner. Ma non solo contenuti professionali: non abbiamo voluto restringere e limitare l’accesso a chi conoscevamo e così abbiamo deciso che tutti quanti possono creare un canale e inserire i propri contenuti. I canali più interessanti e quelli con più ascoltatori vengono analizzati dalla nostra redazione e vengono suggeriti in home page”.

I podcast più curiosi

Solo aprendo l’app in redazione – in zona Rogoredo a Milano – abbiamo trovato tantissimi podcast: da quelli che raccontano la storia della stazione (sapevate che ogni sabato c’è un treno che parte per Mosca?) a quelli che raccontano la vita del quartiere fino a quelli che spiegano la toponomastica. Ma ce ne sono davvero per tutti i gusti. “Tra i canali che mi piace raccontare – ci spiega Pellegrini – c’è ‘Caccia all’Uomo’, una sorta di fiction ambientata da una ragazza a Cagliari, che nel rincorrere un uomo racconta le bellezze della città. Oppure ‘Eccellenze di Sicilia’: un podcast nato quasi per caso che racconta i luoghi di eccellenza dell’isola. Poi ci sono canali di grande valore come le Guide Ribelli di Voland che raccontano la storia di città come Firenze e Roma sotto la resistenza, o quelli che raccontano la storia dei personaggi ‘dietro’ le pietre d’inciampo. E ancora: canali di quartiere come quello del Pigneto, a Roma, che racconta storie pasoliniane degli anni Sessanta”.

Il crowdfunding

Su Loquis è in corso in questo momento anche un’operazione di crowdfunding “per dare la possibilità a tutti di investire nel progetto”: “Le potenzialità sono enormi e in molti hanno già aderito”, conclude Bruno Pellegrini. “Abbiamo già superato del doppio l’obiettivo iniziale e speriamo di raggiungere gli 800-900 euro dell’obiettivo finale che ci eravamo posti: una cifra che permetterà di completare la declinazione di Loquis in Italia e a cominciare a mettere piedi all’estero, affermandoci come la prima piattaforma di geo-podcasting del mondo”.


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