Daniele Semeraro

Giornalista

InSinkErator, ecco il dissipatore alimentare che rispetta l’ambiente


Compie 80 anni quello che tutti noi conosciamo come tritarifiuti. Un’innovazione all’insegna della praticità e dell’ambiente 

Negli Stati Uniti lo utilizza più della metà delle famiglie, in Europa invece è poco conosciuto. Parliamo di InSinkErator, il dissipatore alimentare – più comunemente conosciuto come tritarifiuti – che aiuta l’ambiente perché riduce la massa di rifiuti nelle nostre discariche evitando la formazione di gas metano e la sua dispersione nell’atmosfera.

Come si usa

L’utilizzo è molto semplice: il dissipatore viene installato sotto il lavandino e ha bisogno di essere alimentato elettricamente. È possibile pensare da soli all’installazione – basta essere un po’ pratici di fai-da-te – oppure si può far installare da un idraulico. Una volta installato permette di smaltire facilmente ogni tipo di residuo organico (come avanzi di frutta, verdura, pesce, pollo, e così via). Basta “buttare giù” gli avanzi nel lavandino, far scorrere l’acqua e premere un pulsante: in pochi secondi gli avanzi di cibo vengono ridotti alla consistenza di una crema che possa fluire attraverso le tubature.

Il dissipatore che rispetta l’ambiente

InSinkErator rispetta l’ambiente perché evita che gli scarti alimentari vadano a finire nelle discariche producendo metano, un gas potenzialmente nocivo per il riscaldamento globale 21 volte maggiore rispetto all’anidride carbonica, ci spiega Anne Kaarlela, marketing communications manager di InSinkErator. Inoltre, spiega ancora Kaarlela, non c’è bisogno di manutenzione: niente rimane nei tubi perché tutto viene liquefatto (è lo stesso principio de funzionamento del water), non emana cattivi odori ed è sicuro da installare anche in presenza di bambini.

La storia

Il primo tritarifiuti venne ideato nel 1927 quando un architetto del Wisconsin, John Mannes, trafficando con un piccolo motore, delle lastre di metallo e un trituratore improvvisato lavorò all’idea di sminuzzare gli avanzi organici in modo da eliminarli con l’acqua di scarico del lavandino. Dieci anni dopo nasceva InSinkErator, gioco di parole tra “incinerator” (inceneritore) e “sink” (lavandino).


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