Airbnb, la popolare piattaforma per gli affitti brevi, ha raggiunto un accordo con il fisco italiano dopo l’accusa di evasione per non aver versato la cedolare secca per oltre 3 miliardi di euro
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Aveva fatto scalpore, a inizio novembre, l’accusa di evasione fiscale nei confronti di Airbnb, la più famosa piattaforma al mondo per gli affitti brevi. Adesso l’annuncio di un accordo con il fisco: diventerà sostituto d’imposta.
L’accusa e il sequestro
Secondo un’inchiesta della Procura di Milano, in seguito a verifiche fiscali della Guardia di Finanza era stato accertato che la piattaforma non aveva versato la cosiddetta cedolare secca sui canoni di locazione breve per oltre 3 miliardi e 700mila euro, tra il 2017 e il 2021. L’inchiesta – che aveva accertato come migliaia di proprietari hanno affittato il proprio appartamento utilizzando il servizio, evitando di versare la cedolare secca del 21% sulla provvigione incassata – aveva portato al sequestro, nei confronti della sede europea della società, che si tova in Irlanda, di oltre 779 milioni di euro.
L’annuncio di Airbnb
Il portale ha annunciato di aver chiuso un accordo con l’Agenzia delle Entrate riguardo la ritenuta sui redditi dei proprietari non professionali, per un pagamento complessivo di 576 milioni di euro. AIRBNB ha precisato che non cercherà di recuperare dai cosiddetti host, i proprietari, le ritenute fiscali e che sta proseguendo un confronto con le autorità per il periodo 2022-2023. Inoltre, in seguito al testo della legge di Bilancio che chiarisce come le piattaforme dovrebbero effettuare la ritenuta delle imposte, il portale ha anche annunciato la preparazione di un meccanismo di trattenuta e versamento delle tasse al fisco italiano. Era stata proprio l’inchiesta a sottolineare che Airbnb ha un ruolo di sostituto d’imposta e quindi è tenuto a saldare i conti al posto dei proprietari degli immobili. “L’Italia – si legge – è un mercato importante e l’accordo di oggi significa che possiamo concentrarci nella continuazione della nostra collaborazione con le autorità italiane in materia di tasse, regole per le locazioni brevi e turismo sostenibile, a vantaggio degli host e degli ospiti”.
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