Si installa facilmente tra il materasso e le lenzuola e permette di raffreddare o riscaldare il letto anche a diverse temperature. E grazie ai suoi sensori intelligenti è in grado di monitorare il modo in cui dormiamo offrendoci informazioni per migliorare il sonno. E la nuova versione può anche far smettere di russare. Abbiamo provato il modello 3 e incontrato il Ceo, che è italiano
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Tutto in casa può diventare smart e più intelligente. Dalle luci al citofono, dal forno al termosifone, dallo spazzolino alle coperte. Eight Sleep è una sorta di coperta smart smart che si installa su qualsiasi letto ed è in grado non solo di tracciare la qualità del sonno e alcuni dati biometrici come il battito cardiaco e la respirazione, ma anche di raffreddare o riscaldare il letto in maniera naturale, migliorando la qualità del riposo. A presentarci il prodotto e le novità è Matteo Franceschetti, Ceo e co-founder italiano che lavora principalmente negli Stati Uniti.
Che cos’è e come funziona
Eight Sleep è uno strato praticamente “invisibile” che si pone sopra il materasso e sotto le coperte, collegato a un’unità centrale connessa in Wi-Fi da porre accanto al letto. All’interno di questa sorta di coperta scorrono delle minuscole serpentine che contengono acqua e che, in maniera totalmente sicura, riscaldano o raffreddano il letto (o una parte del letto) offrendo sempre la temperatura ideale a chi sta dormendo. Non solo: la coperta ha anche dei sensori che raccolgono i dati sul sonno, tanto che Eight Sleep con oltre 120mila utenti nel mondo può definirsi il più grande archivio di dati (ovviamente anonimi) sul sonno. La tecnologia – ci spiega Franceschetti – può venire incontro anche alle donne in gravidanza o in menopausa ma anche a chi sta facendo cicli di chemioterapia, perché “in grado di ridurre le vampate di calore”. Eight Sleep è usato, racconta orgoglioso Franceschetti, anche da big del calibro di Mark Zuckerberg o Elon Musk e da molti personaggi del mondo dello sport, che hanno bisogno di tenere sotto controllo la temperatura del corpo o abbassarla ad esempio dopo un allenamento o una partita faticosa. Piccola curiosità: Eight Sleep ha una funzione sveglia che grazie a una leggera vibrazione e a un cambiamento termico è in grado di svegliare in maniera discreta anche solo uno degli occupanti del letto. Al mattino poi attraverso l’app si riceve un punteggio sul sonno basato sulla qualità, la routine, il russamento e la durata. Noi abbiamo provato Pod 3 e possiamo dirci molto soddisfatti della qualità di raffreddamento e riscaldamento e della semplicità di installazione. Da segnalare, al contrario, la mancanza di istruzioni in italiano (anche se Franceschetti ci assicura che arriveranno presto).
Pod 4 Ultra: la prossima frontiera è il russamento
Ultima novità appena lanciata dall’azienda è Pod 4 Ultra: oltre al sottile materassino (potenziato rispetto alla versione 3) viene fornita anche una base da inserire sotto il materasso. Questa base può alzare il materasso sia secondo il nostro gradimento (ad esempio se vogliamo leggere a letto) ma soprattutto può alzarlo in maniera del tutto automatica quando iniziamo a russare, sollevando l’area della testa per fermare il russamento.
Il futuro di Eight Sleep
Eight Sleep è un prodotto che sta vendendo molto soprattutto negli Stati Uniti ma anche in Gran Bretagna, Canada ed Europa. Al momento – ci racconta ancora Franceschetti – stiamo lavorando per ridurre l’unità esterna o per differenziarla: più grande per chi ha bisogno di maggiori performance, più piccola per un uso più “moderato”. Eight Sleep con i suoi ingegneri sta lavorando anche su una tecnologia di “body scanning”: una sorta di copertina che a contatto con il corpo potrà evidenziare problemi come infiammazioni, calcoli renali, età delle arterie, cancro della pelle ed è al lavoro anche su HyperPod, un letto a baldacchino che oltre a fare tutto quello che fa già Eight Sleep è in grado di controllare l’aria e il livello di ossigeno, riducendolo e aumentano i globuli rossi: una funzionalità molto utile agli sportivi che simula la vita e l’allenamento in alta montagna.
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