Tantissimi sensori intelligenti iniziano a comparire nelle nostre abitazioni: è l’internet delle cose che diventa realtà. E così frigoriferi, condizionatori, lavatrici iniziano a “guardarci” e ad imparare da come ci comportiamo
di Daniele Semeraro, inviato a Berlino
L’oggetto più diffuso sugli stand dell’Ifa di Berlino, la più grande fiera di tecnologia di consumo in Europa? I sensori “smart”. Sensori intelligenti che, grazie alle reti sempre più veloci, permetteranno a tutti gli oggetti presenti in casa di connettersi tra loro e di compiere operazioni in autonomia.
Non è fantascienza
La tv, ad esempio, impara che il giovedì c’è il nostro programma preferito: chiederà al frigorifero di verificare se abbiamo la nostra birra preferita e, eventualmente, di ordinarla; chiederà alle luci del salotto e alle serrande di abbassarsi all’orario giusto; metterà il nostro cellulare in modalità non disturbare, impedirà al robot pulitore di passare proprio in salone. Non è fantascienza, si può praticamente già fare. ”La combinazione tra reti veloci e intelligenza artificiale – spiega Enrico Salvatori, presidente di Qualcomm Europe, società leader nello sviluppo di processori – realizza una vera e propria rivoluzione: diamo intelligenza agli oggetti remoti che diventano connessi e intelligenti e permettono di avere una potenza di calcolo decisionale da remoto, senza doversi affidare a super calcolatori installati in locale”.
Dall’interruttore allo specchio “smart”
E così c’è l’idea di due imprenditori italiani di interruttori intelligenti – chiamati Iotty – che permettono, anche a distanza, di comandare tutta la propria abitazione e, ad esempio, di impostare la chiusura delle serrande non appena si alza il vento o inizia a piovere, oppure di simulare la propria presenza accendendo e spegnendo le luci quando siamo fuori. C’è lo specchio LG Fit che, collegato a diversi negozi online, ci permette di vedere come staremmo con questo o con quel capo di abbigliamento, cosigliandoci la taglia giusta e, ovviamente, ordinando tutto con un semplice tasto. Ci sono gli armadi smart di Samsung e LG che purificano, igienizzano e tolgono le pieghe ai capi che mettiamo dentro: quello di LG arriva persino a stirare i vestiti. Ci sono gli allarmi intelligenti che si attivano solamente se non riconoscono il volto della persona che sta entrando in casa. C’è il condizionatore che con l’aiuto di piccole scatolette esterne – come quella presentata da Ambiclimate – diventa smart e ci fa trovare la casa fresca quando si accorge che stiamo tornando.
La rivoluzione degli elettrodomestici
La rivoluzione più grande è forse quella degli elettrodomestici, che per la prima volta da tanti anni cambiano decisamente volto, come ci spiega il corporate marketing director di LG Sergio Buttignoni: “Il filo conduttore e la nuova linfa di tutte queste novità è l’intelligenza artificiale, che comincia ad atterrare in maniera concreta nei benefici da dare ai consumatori”. Per cui – continua – ci sono i televisori, lavatrici in grado di riconoscere i capi e impostare in automatico i migliori programmi di lavaggio e di parlare anche agli altri elettrodomestici per impostare ad esempio sull’asciugabiancheria il programma legato a che cosa è stato visto e lavato all’interno della lavatrice. Abbiamo il frigorifero – prosegue – che ci può suggerire la lista della spesa guardando all’interno con una telecamera o ci può suggerire la migliore ricetta con quanto è stato visto all’interno del frigo”.
Nuova vita ai tablet
Cambiano anche i tablet, con Lenovo che ha annunciato di voler dar loro nuova linfa: quando non vengono utilizzati rimarranno comunque in nostro ascolto – se lo vorremo, ovviamente – e saranno in grado di prendere decisioni per noi. “Smart è il nostro nuovo motto, la stella polare del nostro design e dello sviluppo dei prodotti futuri”, racconta il vicepresidente di Lenovo Luca Rossi. “Crediamo – aggiunge – che l’intelligenza artificiale guiderà una rivoluzione di tutti i prodotti tecnologici basati sulla capacità di essere ancora più utili per l’utente e facili da utilizzare”.
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