Permette di ascoltare la musica, anche in coppia stereo o sincronizzata in più stanze, di interpellare Siri, di gestire la smart home e di collegarsi all’iPhone per fare telefonate, mandare messaggi, gestire i propri impegni. La nostra prova
Dopo tanta attesa è arrivato anche in Italia l’HomePod mini, lo smart speaker di Apple che fa anche da assistente vocale. Si tratta di un prodotto come sempre molto curato dal punto di vista delle funzionalità e del design che si va a scontrare contro due giganti: i prodotti con Alexa di Amazon e quelli che integrano l’Assistente Google. Nonostante le funzionalità principali siano praticamente le stesse HomePod mini è un prodotto da acquistare esclusivamente se si ha un iPhone, altrimenti è impossibile anche solo la configurazione.
Come suona il nuovo smart speaker di Apple
Per costruire l’HomePod mini abbiamo guardato a diversi aspetti chiave, spiegano da Apple: il potenziamento dell’assistente vocale, l’integrazione con la smart home, la privacy e la sicurezza e ovviamente il suono. E allora partiamo da qui: HomePod mini è stato progettato, ci spiegano, “grammo dopo grammo” per massimizzare le performance. Da fuori appare come una pallina alta poco più di 8 centimetri e avvolta da un tessuto a rete, all’interno troviamo un driver full range progettato da Apple con un magnete in neodimio che insieme a radiatori passivi offre bassi profondi per una grandezza così piccola e un audio cristallino; poi troviamo un’onda acustica customizzata e un chip S5 che grazie all’audio computazionale è in grado di disegnare un campo sonoro a 360 gradi che fa sì che l’audio si sente bene in ogni parte della stanza: questo perché uno speaker del genere solitamente non trova spazio al centro della stanza, ma magari su un mobile o su un tavolo vicino a una parete: raccontano da Apple che prima di mettere HomePod mini sul mercato, il suono è stato testato in oltre mille location. Nella nostra prova siamo rimasti molto soddisfatti dalla qualità sonora degli HomePod mini, in grado di riempire di suono un grande salotto: l’abbiamo testato con classici di musica lirica di Puccini, Donizetti e Mozart, con classici e nuove uscite jazz, dal piano di Count Basie alla voce eclettica del francese David Linx, con alcuni celebri brani di elettronica in grado di mettere in difficoltà anche speaker blasonati, come National Anthem dei Radiohead o Das Spiegel dei Chemical Brothers. HomePod mini è ovviamente compatibile nativamente con Apple Music ed è in grado di suonare migliaia di radio locali da tutto il mondo; è compatibile anche con alcuni servizi musicali terzi come ad esempio Deezer mentre non ha una compatibilità nativa con Spotify o Amazon Music: questo non vuol dire che chi è abbonato a questi servizi non può utilizzarlo, ma semplicemente che non potrà chiedere a Siri di suonare la propria canzone preferita: dovrà, invece, far partire la canzone o la playlist dallo smartphone e collegarsi agli HomePod con la funzione AirPlay. Piccola curiosità, infine: portando un iPhone di ultima generazione vicino all’HomePod mini si aprirà un popup che ci svela che cosa stiamo ascoltando. Infine, gli HomePod mini possono essere accoppiati per formare una coppia di speaker stereo o possono suonare la stessa musica perfettamente sincronizzata in due stanze differenti.
HomePod mini e Siri
HomePod mini arriva in Italia dopo un importante investimento di Apple nell’assistente vocale Siri. Intanto notiamo subito – a differenza di alcuni modelli della concorrenza – che Siri ci risponde sempre in maniera immediata e anche quando nella stanza ci sono tanti altri rumori come più persone che parlano o la tv accesa. Oltre a comandare la casa intelligente (abbassa le tapparelle, spegni le luci) Siri è in grado di collegarsi allo smartphone e fare telefonate in vivavoce, mandare messaggi o leggere gli impegni della giornata. Per il momento per la lingua italiana se abbiamo più iPhone in casa bisognerà impostare qual è quello che deve usare Siri; in futuro (la funzione è già disponibile in inglese) Siri sarà anche capace di distinguere voci differenti e quindi di utilizzare iPhone differenti. Infine, HomePod mini è in grado di collegarsi alla Apple Tv, facendo partire la nostra serie tv preferita e riproducendo, se vogliamo, l’audio del televisore. Al contrario degli assistenti vocali di Amazon e Google l’HomePod mini non ha un pulsante fisico di cortesia per inibire il riconoscimento delle voci, ha solo un pulsante touch per alzare o abbassare il volume e per interpellare Siri: per inibire l’ascolto delle voci bisogna chiedere a Siri di smettere di ascoltarci oppure bisogna andare nell’app Casa di iPhone, app che serve anche a configurare gli smart speaker. Presente anche in questo caso la funzione di Interfono per mandare messaggi audio ad altre stanze o – questa invece è una novità – ad altri membri della famiglia che utilizzano iPhone o Apple CarPlay.
Verdetto, disponibilità e prezzi
Il nuovo smart speaker di Apple, come si evince dalla nostra recensione, è certamente un ottimo prodotto a patto che si abbia un iPhone. Per quanto riguarda la musica la compatibilità con Apple Music è ovviamente ottima ma con un piccolo accorgimento è possibile utilizzare qualsiasi servizio musicale; per quanto riguarda la casa intelligente, invece, per utilizzare gli oggetti con Siri bisogna assicurarsi che siano compatibili con lo standard HomeKit di Apple (e in questo caso i prodotti sono molti di meno di quelli compatibili con Alexa o Google Assistant). A livello di privacy infine: Apple assicura che tutte le richieste fatte a Siri arrivano ai server con degli identificatori ”random” che non permettono di risalire a chi ha fatto la richiesta e che tutti i dati personali rimangono sui dispositivi. HomePod mini è venduto in cinque colori: grigio siderale, blu, giallo, arancione e bianco. Il prezzo di listino è di 99 euro.
Pro e Contro
PRO
Design
Funzionalità e riproduzione musicale
CONTRO
Manca pulsante fisico di disattivazione dell’ascolto di Siri
Funziona solo con ecosistema Apple
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