Daniele Semeraro

Giornalista

ANote Music, il sistema che vuole rivoluzionare le royalties musicali


L’idea è semplice: dare ai fan la possibilità di investire sul proprio cantante preferito e agli investitori di farlo nei confronti degli artisti più promettenti. Come? Acquistando in un mercato dominato dalla tecnologia blockchain parte dei diritti dei brani musicali, ricevendo poi i dividendi

Acquistare una parte dei diritti dei brani musicali sfruttando le tecnologie della blockchain ed entrando a pieno titolo nel mercato discografico e in quello delle royalties. È la proposta di ANote Music, la prima azienda che si è inventata il modo di dare ai titolari di diritti musicali come artisti, editori, discografici la possibilità di offrire al pubblico, come già avviene per le aziende quotate in borsa, una parte dei propri diritti, sia dei brani del passato sia i quelli che devono ancora essere pubblicati. Tra gli artisti che hanno sposato l’iniziativa e hanno creduto nel progetto ci sono gli Zero Assoluto, che hanno deciso di offrire al pubblico il 15 per cento dei diritti sul catalogo in loro possesso.

Come funziona

ANote Music è una società nata in Lussemburgo nel 2018 che si occupa principalmente di investimenti in diritti musicali. L’idea, ci spiega il Ceo e co-fondatore Marzio Scena, è quella “di aprire al pubblico un mercato molto grande che è quello della compravendita di cataloghi musicali, che ogni giorno cambiano mano tra editori, artisti ed etichette discografiche”: da oggi dunque anche gli investitori privati e la fanbase possono partecipare a una nuova forma di finanziamento, secondo il concetto di “investire nella propria canzone preferita”. In particolare, artisti, etichette ed editori possono quotare una porzione delle proprie royalties mentre gli investitori possono comprare e successivamente ricevere i dividendi. Cuore pulsante del sistema è la blockchain, che lavora dietro le quinte e sulla quale “si vanno a scrivere in maniera indelebile tutte le operazioni che avvengono sulla piattaforma”, offrendo dunque trasparenza e tracciabilità.

C’è anche un mercato secondario

Una volta deciso quali diritti mettere all’asta (master, publishing, altro) e quali linee di ricavo includere nel catalogo, che percentuale quotare, per quanto tempo e a quale prezzo ANote Music si occupa di organizzare la quotazione e distribuire i diritti. Gli artisti possono decidere in qualsiasi momento di uscire dal programma, e la partecipazione è ammessa solo per quote di minoranza (fino al 49%): ovvero, i diritti offerti non comportano potere decisionale. ANote Music offre poi un altro mercato, il cosiddetto mercato secondario, su cui scambiare le proprie azioni con altri investitori, comprare o vendere quote di cataloghi, fare operazione di trading.


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