Tragedia in Mauritania: il campione della Ktm è deceduto
dopo la caduta al chilometro 250 della nona tappa
Dakar, tragica caduta in Mauritania
muore l’australiano Caldecott
Dal 1979 il rally ha tolto la vita a 50 persone tra partecipanti, pubblico
e membri della carovana. L’anno scorso morirono Perez e Meoni
di DANIELE SEMERARO
KIFFA (Mauritania) – Ancora un morto alla Dakar: il pilota australiano Andy Caldecott, 41 anni, è deceduto durante la nona tappa del rally. La caduta mortale al chilometro 250 della prova tra Nouakchott e Kiffa (599 Km in totale), in Mauritania.
“La morte di Caldecott è stata istantanea ed è avvenuta per trauma cervicale – ha precisato il direttore della prova Etienne Lavigne -. La notizia del decesso è arrivata alle 11.57. Una ventina di minuti dopo un elicottero di soccorso si era già posato sul luogo dell’incidente. I medici, però, non hanno potuto far altro che constatare che il pilota era già morto. Rispetto all’edizione precedente – ha dichiarato Lavigne – abbiamo adottato delle misure di sicurezza: abbiamo imposto un limite di velocità e ridotto l’autonomia delle moto più leggere. Caldecott si trovava su un tratto molto rapido, ma era entro i limiti”. Lavigne ha anche annunciato di voler comunicare personalmente la notizia della sciagura ai piloti che raggiungeranno il traguardo di Kiffa: “È con loro – ha detto – che si prenderà una decisione sul prosieguo della gara”.
Al termine dell’ottava tappa, Caldecott era sesto in classifica a circa nove minuti dal leader, il francese David Casteu. La partecipazione all’edizione in corso del Rally Dakar non era nei suoi programmi, ma non si era tirato indietro quando, lo scorso mese, era stato chiamato a rimpiazzare lo spagnolo Jordi Duran, costretto a dare forfait per un infortunio.
Caldecott era iscritto al raid con il team Repsol-Redbull, e lo scorso anno era giunto al traguardo di Dakar chiudendo al sesto posto in classifica generale. Originario di Keith, nel sud-est dell’Australia, sposato e con un figlio, durante la scorsa edizione subì la frattura di una caviglia a causa di una caduta; nel 2004, invece, partecipò alla gara grazie ad una raccolta di fondi organizzata dai suoi concittadini. Tra i suoi trofei anche la vittoria, per quattro volte di seguito (dal 2000 al 2003), dell’Australian Safari.
Dal 1979, l’anno della prima edizione della Dakar, il raid ha tolto la vita a cinquanta persone tra partecipanti, pubblico e membri della carovana. Il centauro australiano è la ventitreesima vittima tra coloro che prendono parte alla gara. L’anno scorso morirono due grandi campioni del motociclismo internazionale: lo spagnolo Juan Manuel Perez e l’italiano Fabrizio Meoni.
(9 gennaio 2006)
(Nella foto: L’australiano Andy Caldecott)
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