Grido d’allarme dei Rettori: “Lo sviluppo è legato a ricerca e formazione, ma con il maxiemendamento alla Finanziaria il Governo taglia ancora le risorse”
La Finanziaria affossa gli atenei
La Crui: “Siamo troppo penalizzati”
di DANIELE SEMERARO
ROMA – Gli atenei italiani “non potranno garantire una risposta adeguata alle giuste aspettative dei giovani e delle loro famiglie” se le politiche del governo non cambieranno. A lanciare il grido d’allarme, ancora una volta, la Conferenza dei Rettori (Crui), che accusa: “Si sta affossando l’università”.
Secondo l’Assemblea Generale della Crui dal maxiemendamento al disegno di legge Finanziaria presentato dal governo stanno per abbattersi “pesanti tagli” per formazione e ricerca. “Nonostante sia opinione da più parti condivisa che la ripresa dello sviluppo è legata alla ricerca e all’alta formazione, il Governo – fanno sapere dal Crui – non solo non investe in questi due settori, che sono le attività istituzionali delle università, ma ne decurta sensibilmente le risorse”.
I rettori in particolare esprimono un profondo sconcerto per la chiusura dimostrata dal Governo rispetto ad alcune questioni come le richieste d’integrazione del finanziamento delle università, che congiuntamente Ministro e Rettori avevano avanzato nelle scorse settimane; gli adeguamenti automatici delle retribuzioni del personale docente e i costi aggiuntivi per il contratto collettivo di lavoro del personale tecnico-amministrativo, che aumentano di circa 200 milioni di euro gli oneri finanziari per gli atenei e che sono necessariamente privi di copertura sui bilanci delle università stesse. L’Assemblea denuncia anche le pesanti decurtazioni del fondo per l’edilizia universitaria e la mancata riduzione dell’Irap per i docenti e il personale che nelle università si dedica istituzionalmente alle attività di ricerca.
La Crui sottolinea anche che “questa situazione pesantemente negativa giunge al termine di un periodo in cui i provvedimenti legislativi cruciali per l’università sono stati approvati attraverso accelerazioni del dibattito e delle decisioni parlamentari conseguenti”. “La grave penalizzazione subita dal sistema universitario con la presente legge Finanziaria – affermano i Rettori – renderà del tutto inapplicabili molte previsioni normative contenute negli stessi provvedimenti legislativi approvati”.
L’allarme arriva a poca distanza da quello congiunto Crui-Confindustria di un mese fa. “L’Italia sta rinunciando a investire sul proprio futuro” aveva detto Gianfelice Rocca, vicepresidente di Confindustria per l’education, spiegando come “invece di riservare le risorse pubbliche aggiuntive al mondo accademico la Finanziaria prevede tre meccanismi in cui il risultato concreto è di ridurre di quattrocento milioni di euro il finanziamento per l’università”.
(15 dicembre 2005)
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