Dopo aver viaggiato per tutta Italia i “carovanieri antimafia” di Libera arrivano nella Locride, per una “marcia della memoria”. Giovani sempre protagonisti
La “Carovana” tra i ragazzi di Locri
Don Ciotti: “Non lasciamoli soli”
di DANIELE SEMERARO
ROMA – “I ragazzi sono il nostro presente, ci sono e l’hanno dimostrato, a Locri come in mille altre occasioni. E il mondo degli adulti non deve abbandonarli”. È con questo intento che Don Luigi Ciotti e la “Carovana” di Libera, l’associazione, di cui Rita Borsellino è presidente onoraria, che da anni si occupa di lotta alla mafia, saranno domani a Locri, ancora una volta insieme ai giovani, che stanno creando un vero e proprio movimento contro la criminalità.
L’appuntamento, di cui più volte negli ultimi giorni si è discusso sul blog dei ragazzi di Locri, ospitato da Repubblica Scuola&Giovani, è per una marcia che partirà dalla casa di Fortunato Correale (ucciso dalla ‘ndrangheta dieci anni fa) e toccherà alcuni punti simbolici della città, come le abitazioni di altre vittime della criminalità. “Questa è una marcia della memoria – ha detto Francesco Rigitano, rappresentante di Libera nella Locride – e proprio il senso della Carovana, muoversi, toccare diversi punti del Paese, serve a non dimenticare e ricordare chi ha perso la vita e sostenere i loro parenti”.
La marcia continuerà poi verso il Liceo Scientifico, dopo un percorso di quasi 5 chilometri, “che è un altro posto simbolico – spiega Rigitano – perché rappresenta la speranza verso il futuro della nostra terra”. Lì il saluto del sindaco di Locri, del Vescovo, poi gli interventi dei tanti ragazzi presenti (si attendono oltre 15 pullman da ogni parte d’Italia), i discorsi di tante personalità (da Nando Dalla Chiesa a Nuccio Iovene a Giuseppe Lumìa).
La conclusione è affidata alle parole di Don Ciotti, che ha voluto mandare un messaggio ai ragazzi del blog, ma anche al mondo degli adulti: “Ho incontrato i ragazzi della Locride in diverse occasioni, e ho preso l’impegno, con loro, di tornare anche quando i riflettori su questa faccenda saranno spenti. Ho apprezzato molto tutti gli striscioni che sono stati scritti durante le manifestazioni delle scorse settimane. Quello che vi chiedo però – continua Don Ciotti – è di esporre davanti alle vostre scuole, i vostri comuni, le vostre chiese un unico cartello, con la scritta, a lettere cubitali: ‘continuità’. Abbiamo bisogno di continuità, e allora costruiamola insieme, e chiediamola alle istituzioni tutte”.
Don Ciotti ha parlato anche del coraggio che hanno avuto questi ragazzi nell’esporsi in prima persona, sia attraverso il blog, sia anche attraverso le numerosissime trasmissioni televisive a cui hanno partecipato, proprio a proposito di quei tanti messaggi che chiedevano loro di denunciare i mafiosi: “La denuncia è una cosa importante, ma la dobbiamo fare tutti. Non possiamo delegarla ai ragazzi, sarebbe troppo comodo. Dobbiamo trovare tutti la forza di mettere in gioco quello in cui crediamo. I giovani ora hanno bisogno che gli adulti (che sono i loro punti di riferimento nella famiglia, nella scuola, nella chiesa) li prendano per mano e li accompagnino, e creino le condizioni per un sano protagonismo”.
La Carovana Antimafia di Libera arriverà dunque a Locri dopo quasi due mesi di viaggio in tutta Italia, e non solo: “Abbiamo tre furgoni con cui giriamo tutto il Paese con qualche sconfinamento anche in altri stati d’Europa – ha detto uno dei carovanieri, Michele Langella -. Arriviamo nelle città, ci fermiamo nelle piazze e nelle scuole e la prima cosa che facciamo è trovare il contatto con i ragazzi. Attraverso la Carovana cerchiamo di coinvolgere tutti a impegnarsi nella lotta alla mafia, cerchiamo di capire cosa ne pensano i nostri coetanei, dialoghiamo con loro. Credo che sia come un seme che viene piantato, poi tocca a loro far germogliare il frutto della legalità”.
Michele, napoletano, un ragazzo come tanti altri, da diversi anni ha preso l’impegno, insieme ad alcuni amici, di girare per l’Italia e confrontarsi con le tematiche della mafia, sia al Sud, dove quest’argomento è spesso all’ordine del giorno, sia al Nord, dove forse se ne parla ancora troppo poco. La Carovana, che da undici anni opera sul nostro territorio, e che ogni volta che arriva in una città o in un paese riesce ad attirare tantissimi giovani, “è un movimento che punta a far nascere un coordinamento giovanile contro le mafie. Abbiamo avuto l’adesione – continua Michele – di oltre duecento ragazzi che vogliono creare con noi una grande rete, e forse costruiremo anche una radio via Internet, con collegamenti in tutte le città d’Italia e anche in molti Paesi d’Europa”.
Dopo l’assassinio del vicepresidente della Regione Calabria Francesco Fortugno, infatti, i giovani della Locride, soprattutto attraverso il blog e le uscite in televisione, sono riusciti ad entrare nelle case di tutti i ragazzi d’Italia: basti pensare che dalla Valle D’Aosta alla Sicilia, durante il viaggio della Carovana, sono stati raccolti numerosissimi quaderni pieni di dediche, messaggi, firme, ma anche libri, striscioni e altri regali simbolici per i ragazzi di Locri. Doni che verranno distribuiti proprio durante la manifestazione di domani.
(18 novembre 2005)
(Nella foto: Don Luigi Ciotti)
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