In Inghilterra, Stati Uniti, Canada e Australia un sito internet permette di giudicare e “schedare” i propri insegnanti. Ma i prof proprio non ci stanno
“Quel professore? È un incapace”
Studenti e genitori danno i voti
di DANIELE SEMERARO
ROMA – Professori di tutto il mondo, attenti. Dopo le pagelle di valutazione che in questi giorni, alla fine dei corsi, vengono distribuite a migliaia di studenti universitari italiani per “dare i voti” ai propri docenti, dagli Stati Uniti e in Inghilterra si sta diffondendo un servizio destinato molto probabilmente ad arrivare anche nel nostro Paese.
Si chiama “Rate my teachers”, ed è un sito internet gratuito che permette di valutare i professori di licei e università. Per adesso il sito è attivo in Inghilterra, Stati Uniti, Irlanda, Canada, Australia e Nuova Zelanda e complessivamente contiene oltre un milione e trecentomila professori “schedati”, per un totale di oltre 59mila istituti scolastici.
Il funzionamento è molto semplice: gli studenti, dopo essersi iscritti e aver indicato la propria scuola, cercano il nome del professore e, tramite un voto da 1 a 10, valutano il livello di facilità di compiti in classe e interrogazioni, la chiarezza delle spiegazioni e l’aspetto umano dei propri docenti. La media matematica dei tre voti offre una valutazione complessiva, indicata anche da una “faccina”, contenta o scontenta a seconda della valutazione. All’interno del sito, inoltre, è disponibile anche una speciale classifica: quella dei migliori e quella dei peggiori insegnanti.
Una professoressa di francese del liceo di Portmarnock, in Irlanda, per fare un esempio, è stata “giudicata” da oltre 40 studenti e i suoi risultati sono altalenanti: “È una brava insegnante – scrive uno studente – sa quello che fa e come spiegare la sua materia. Purtroppo però non sa coinvolgere gli alunni”. Un altro studente scrive: “È una buona insegnante. Peccato non fosse mai in classe”. “È spaventosa – aggiunge un altro -: mi ha sospeso senza alcuna ragione. Prima che arrivasse avevo tutti voti alti, da quando è arrivata invece sono scesi tutti”.
A dare i giudizi, oltre agli studenti, anche i genitori: “Non riesco a capire – scrive il padre di un’alunna della John Adams High School di Ozone Park, New York, a un insegnante di scienze – perché continua a mettere brutti voti a mia figlia. I suoi metodi d’insegnamento non vengono compresi dalla maggior parte della classe”.
Dal sito è possibile anche scaricare una locandina da attaccare in bacheca nella scuola: “La voce degli studenti – si legge – non può più essere ignorata. RateMyTeachers cerca di migliorare il sistema educativo dando la possibilità agli studenti stessi di lodare i professori che se lo meritano e criticare coloro che non svolgono bene il proprio lavoro. Sostieni i tuoi diritti e iscriviti al nostro sito”.
Recentemente anche i professori possono iscriversi (tramite una procedura speciale d’identificazione) e controbattere alle eventuali “accuse”. La maggior parte di loro, in ogni caso, è contraria all’utilizzo di questi sistemi, reputati oltraggiosi e non obiettivi: David Eaglesham, dell’Associazione scozzese dei professori di liceo, spiega che “i commenti dei ragazzi sono poveri, maliziosi e senza senso. Il sito – continua – non fa bene né ai ragazzi né ai genitori, oltre che ai professori, che già sono sovraccaricati di tanto lavoro e preoccupazioni”.
(27 giugno 2006)
(Nella foto: La pagina principale di RateMyTeachers)
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