Studio della Cgia di Mestre: nel capoluogo ligure l’imposta sugli
immobili è la più alta d’Italia. Vibo Valentia città più economica
Ici, Savona la provincia più cara
Seguono Roma, Bologna e Venezia
di DANIELE SEMERARO
VENEZIA – I cittadini della provincia di Savona sono i più vessati d’Italia in materia di Ici: avrebbero pagato, in media, al proprio comune 335,57 euro. Dopo di loro i cittadini della provincia di Roma (304,37 euro pro capite) e Bologna (298,34 Euro). È quanto emerge, a pochi giorni dalla scadenza del saldo dell’Imposta Comunale sugli Immobili prevista per il prossimo 20 dicembre, da uno studio realizzato dalla Cgia di Mestre. L’indagine riguarda i dati del 2004 e le variazioni di gettito tra il 2001 e il 2004.
Dopo Savona, Roma e Bologna tra le città più care anche Genova (291.84 euro pro capite) e Rimini (284,35 euro). Chiude la classifica Vibo Valentia, la provincia più “economica”, con 51,19 euro. La media nazionale si attesta sui 170,15 euro.
A registrare i maggiori incrementi, rivela ancora la ricerca, è stata la provincia di Pescara (tra il 2001 e il 2004 la variazione si attesta a +24,7%) seguita da Parma (+16,7%), Agrigento e Piacenza (+16,4%). A Cagliari, invece, il gettito è diminuito dell’1,3%.
“In molte città italiane – spiega il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – le aliquote non sono state toccate e a livello nazionale l’aumento medio è stato del 4,6%”. Questo aumento è dovuto, continua Bortolussi, a un “effetto combinato di almeno tre fattori. Il primo: una lotta più serrata all’evasione; il secondo: l’aumento del valore catastale degli immobili; il terzo: l’espansione delle aree edificabili”.
(Nella foto: Cittadini in fila alle Poste per pagare l’Ici)
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