La vecchietta che molesta sessualmente il vicino, i poliziotti un po’ troppo coraggiosi, il latitante arrestato grazie alla lasagna. Notizie incredibili (ma vere!) dal mondo
VECCHIETTA SPARA AL VICINO. “NON VOLEVA BACIARMI”
Chi l’ha detto che dopo una certa età amore e passione vanno in pensione? Chiedetelo a Helen Staudinger, arzilla 92enne tedesca, che ha sparato a un vicino 53enne che si era rifiutato – udite, udite – di baciarla! Secondo quanto riferito dalla vittima, la donna aveva iniziato a “corteggiarlo” fin da quando, sei mesi prima, si era trasferito accanto alla sua casa. L’uomo, single, affascinante e con un matrimonio alle spalle, aveva deciso per un po’ di tempo di accantonare i pensieri d’amore e di dedicarsi a se stesso e al volontariato. E così, in più occasioni, si era prestato nell’aiutare l’anziana nelle grandi pulizie o a spostare dei mobili. La Staudinger, però, deve aver frainteso l’interesse dell’uomo, e così ha provato a trattenerlo in casa e a baciarlo. L’uomo si è rifiutato, cercando di mantenere la calma, ed è tornato a casa sua. Non l’avesse mai fatto! La vecchietta ha preso una pistola semiautomatica legalmente detenuta e ha iniziato a sparare contro i vetri del suo vicino. Vetri che, frantumatisi, lo hanno colpito alle gambe e a un braccio. L’uomo, che non è in pericolo di vita, dovrà comunque trascorrere alcuni giorni in ospedale.
SI FINGE MAFIOSO PER OTTENERE UN LAVORO
Cosa non si fa per ottenere un lavoro, soprattutto ai giorni nostri. La crisi, la precarietà, lo sfruttamento delle grandi aziende, l’altissima disoccupazione soprattutto al Sud. E questa storia, ambientata a Pescara, ha proprio origini meridionali. Un giovane studente originario della provincia di Reggio Calabria aveva bisogno a tutti i costi di un lavoro. E così si è finto un affiliato alla ‘ndrangheta per cercare di intimorire i responsabili di un noto locale pescarese: offriva in cambio la protezione al proprietario e alla sua attività. In base alla ricostruzione degli inquirenti, dopo aver saputo che il proprietario del locale aveva subito il furto dell’auto e di un computer, lo studente lo avrebbe raggiunto telefonicamente presentandosi come avvocato e proponendogli un incontro per un suo cliente che aveva notizie riservate da dargli. Per rendere più credibile la missione, il giovane avrebbe telefonato da un’utenza di San Luca, in provincia di Reggio Calabria. Pochi giorni dopo, poi, il 25enne si sarebbe presentato all’appuntamento con l’imprenditore dicendo di essere “il cliente” del sedicente legale e di appartenere a una famiglia della malavita calabrese, facendo capire che i furti erano un segnale di avvertimento: in cambio di un lavoro, dunque, sarebbe stato possibile ottenere protezione. A quel punto il proprietario del locale si è rivolto alla squadra mobile che ha scoperto l’inganno. Lo studente, di ottima famiglia, è stato denunciato per tentata estorsione.
SEI GIOVANE? SEI RELIGIOSO? DIVENTERAI OBESO!
I giovani che partecipano più spesso alle attività religiose hanno un maggiore rischio di diventare obesi con l’avanzare dell’età. Lo studio della Northwestern University, che negli Stati Uniti sta creando un vero e proprio caso, in Italia – chissà perché – è passato sotto silenzio. I ricercatori hanno utilizzato i dati del “Coronary Artery Risk Developement in Young Adults”, uno studio multicentrico condotto in tutti gli Stati Uniti. Confrontando i livelli di partecipazione alle attività religiose di giovani tra i 20 e i 32 anni di età con l’indice di massa corporea, 18 anni dopo i ricercatori hanno scoperto che la probabilità di essere obesi era del 50 per cento superiore. Incredibile ma vero! “Non sappiamo bene in che modo la religione sia associata all’obesità – ha spiegato Matthew Feinstein, uno degli autori – ma è possibile che ritrovarsi insieme almeno una volta alla settimana, associato ad un alto tenore di vita, possa portare a comportamenti che tendono a fare ingrassare”. La maggiore obesità, tende però a precisare lo studio, non corrisponde necessariamente a un peggiore stato di salute: gli effetti negativi del peso, infatti, sono contrastati da quelli positivi registrati da studi precedenti, come il fatto ad esempio che le persone religiose fumino di meno. Ma insomma ‘sta religione fa bene o fa male?
POLIZIOTTO SI SPARA PER MOSTRARSI CORAGGIOSO
Ottenere l’ammirazione dei propri colleghi è importante, soprattutto in India. E così un poliziotto versa in gravi condizioni in ospedale dopo che si è sparato sperando di ottenere una medaglia al merito per coraggio. Mahesh Rajguru, agente di polizia dello stato orientale del Rajasthan, stava facendo la guardia a casa di un politico quando sei uomini armati hanno tentato di fare irruzione nell’appartamento. Ma, avendo visto il poliziotto, sono scappati immediatamente. Mahesh, che da tempo sperava in un aumento di stipendio e in un lavoro di maggiore responsabilità, ha deciso così di spararsi a una gamba, fingendo che fossero stati i malviventi. Peccato che, invece che alla gamba, ha perso il controllo dell’arma e si è sparato due pallottole nello stomaco e una sul braccio. Le sue condizioni non sono disperate, ma sono certamente molto gravi. “Appena mi hanno visto hanno incominciato a sparare – avrebbe raccontato il poliziotto ai suoi colleghi – le pallottole mi hanno raggiunto ma anch’io ho sparato e li ho allontanati, sono stato molto coraggioso”. Peccato che i bossoli trovati all’interno del corpo del poliziotto appartenessero alla sua stessa arma. E peccato, ancor di più, che sul luogo del delitto non siano stati trovati altri segni dell’utilizzo di armi da fuoco. Altro che medaglia al merito: il poliziotto sarà licenziato!
LATITANTE ARRESTATO CAUSA “LASAGNA DI CARNEVALE”
La fame a volte gioca proprio brutti scherzi. Come quello che è successo a Giancarlo Sabatini, 50 anni, latitante dal 2000 dopo essere sfuggito ad un blitz antidroga e arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati. Era l’ora di pranzo del giorno di martedì grasso quando i carabinieri hanno fatto irruzione nell’abitazione di una delle figlie del latitante a Rocca Priora, trovando e arrestando l’uomo. Come? È bastato aver pedinato la figlia, che stava rientrando in casa con la “lasagna di Carnevale” che l’uomo desiderava. Condannato dalla Corte di Appello di Roma nel 1999 a dover espiare tre anni e otto mesi, l’uomo si era reso da subito irreperibile divenendo poi latitante dal 2000. Da quel momento i carabinieri hanno sempre continuato a cercare l’uomo, soprattutto a Rocca Priora, paese dove risiedeva la famiglia. Ma a far scattare l’arresto, incredibilmente, è stata una “semplice” lasagna.
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