→ Daniele Semeraro per lo Stivale Bucato
Sei prof argentine sono state “beccate” dopo aver fatto ripetutamente sesso su uno scuola-bus con il conducente. La notizia sta scandalizzando il Sudamerica
“Chi è senza peccato scagli la prima pietra”, si difende una. “Quello che non ammazza, fortifica” aggiunge un’altra. Fatto sta che, con la loro passione irrefrenabile, sei professoresse stanno scandalizzando il Sudamerica.
Ci troviamo a Pago del desiderio (che, tra l’altro, in spagnolo significa “luogo del desiderio”), villaggio della provincia di Corrientes, nel nord del Paese. Ogni mattina, da anni a questa parte, uno scuolabus parte alla volta di Saladas ed effettua un viaggio di circa quindici chilometri per andare a prendere (e, poi, a riaccompagnare a casa) sei maestre. Ultimamente, però, il bus arrivava a scuola sempre più in ritardo, e le maestre sempre più scapigliate. Indovinate perché? Si dice che “a pensar male è peccato”, ma questa volta proprio non si sbaglia.
Parcheggiato il pullmino in un luogo appartato, infatti, l’autista negli ultimi tempi si dedicava alla sua attività preferita: fare sesso con le sue passeggere, tutte professoresse tra i trenta e i quarant’anni. Cinque delle quali – aggiungiamo – sposate e con figli. Durante i rapporti, addirittura, le donne a turno si riprendevano con il telefonino dell’autista. E proprio le foto sono state, come spesso accade, la causa che ha scatenato lo scandalo. Perché l’uomo, invece di conservarle per bene, le ha inviate agli amici per vantarsi, sicuro di aver messo in un posto inaccessibile (la propria casella di posta elettronica) le prove di cotanta lussuria.
L’autista, però, non aveva fatto i conti con la propria fidanzata gelosa. Che – è una cosa che fanno tutte le fidanzate – trovatasi da sola in casa del ragazzo ha pensato bene di accendere il computer e rovistare tra la posta inviata. Scoprendo, ovviamente, con grande sorpresa che il suo boy era in realtà un vero e proprio stallone.
Avrà cancellato tutto e si sarà infuriata, direte voi? Sì, di certo si è infuriata. Ma non ha cancellato le foto: anzi, per vendicarsi, le ha pubblicate su un blog (che sfortunatamente, però, è stato chiuso dopo qualche giorno), mettendo in imbarazzo l’intero villaggio. Le foto, tra l’altro, hanno iniziato a circolare in modo talmente veloce che una mattina il figlio diciottenne di una delle maestre ha visto un gruppo di amici che si scambiavano alcune foto della madre, impegnata in una “focosa” seduta di sesso orale. A vedere una scena così incredibile, il ragazzo ha avuto una crisi di nervi ed è stato ricoverato in ospedale.
Le maestre, che ora si devono difendere dalle accuse dei loro familiari, spiegano che non c’è mai stata un’orgia (“macché gruppo – continuano a dire – lo facevamo una per volta”) e che mai i bambini della scuola sarebbero stati coinvolti in questo piccolo segreto, ma che si trattava semplicemente di “azioni private” svolte in maniera indipendente. E probabilmente, si è venuto a sapere negli ultimi giorni, le donne non subiranno alcuna azione penale, perché gli incontri avvenivano al di fuori dell’edificio scolastico.
Dopo la pornoprof, dunque, anche le sexy-professoresse argentine. Quale destino per la scuola dell’obbligo?
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