→ Daniele Semeraro per lo Stivale Bucato
I francesi hanno bisogno di condom più grandi, centimetro alla mano. E le mucche causano il global warming. Il nuovo appuntamento con le notizie più “Follini” dal mondo
LE FLATULENZE DELLE MUCCHE? RESPONSABILI DEL RISCALDAMENTO GLOBALE
Fabbriche inquinanti? Paesi che non rispettano gli accordi di Kyoto? Gas di scarico delle automobili? Nessuna di queste è la causa principale del riscaldamento globale, che tanto ci sta facendo penare – con i cambiamenti climatici che ne conseguono – in questo periodo. La vera causa di tutti i nostri problemi sono le mucche. E in particolare… le loro flatulenze. Tanto che le “puzzette” delle bovine americane potrebbero presto essere tassate come un qualunque gas di scarico inquinante. A proporlo è niente di meno che un disegno di legge dell’Epa, l’agenzia governativa americana che si occupa di protezione ambientale. Gli esperti, in particolare, vorrebbero mettere a carico degli agricoltori statunitensi i gas emessi dai loro animali. Secondo ricerche più recenti, infatti, la digestione dei bovini produce un’altissima quantità di metano nell’atmosfera… per questo la tassa sulle emissioni di monossido di carbonio applicata comunemente alle ciminiere potrebbe da un momento all’altro essere applicata anche al loro didietro. Secondo il progetto di legge (che deve comunque passare ancora al vaglio del Parlamento di Washington) ad essere tassate saranno solamente le aziende agricole con meno di 25 mucche da latte o 50 bovini o – ancora – 200 maiali. Queste dovrebbero sborsare 175 dollari all’anno (l’equivalente di ben 138 euro!) per ogni mucca. Sul piede di guerra, ovviamente, l’intero settore agricolo e caseario.
RAGAZZINO PRENDE LA MACCHINA DEL PROF. E PROVOCA UN GRAN BELL’INCIDENTE
Chi la fa l’aspetti. Un ragazzino tedesco di otto anni che voleva scusarsi con la madre per aver preso un brutto voto a scuola ed essere stato mandato, per punizione, fuori dalla classe per un’ora, ha pensato bene di prendere la macchina della maestra e di recarsi a casa. Causando, ovviamente, un brutto incidente. Il bambino di terza elementare, dopo aver preso un pessimo voto, era stato mandato fuori dalla classe a riflettere sull’accaduto. Il rimorso era troppo, la paura per una punizione era sempre più pressante. E così, “prese in prestito” le chiavi dell’automobile del docente (lasciate – dobbiamo dirlo – incautamente incustodite) è scappato fuori dalla scuola e ha messo in moto la macchina. “Il ragazzino è riuscito a mettere la prima e ha guidato per oltre cento metri – ha spiegato il portavoce della polizia municipale della cittadina di Zwickau, nell’est del Paese – prima di schiantarsi contro una Volvo parcheggiata proprio fuori dalla scuola”. Causando, aggiungiamo noi, oltre ottomila euro di danni. Il “chi la fa l’aspetti” con cui abbiamo aperto il pezzo era evidentemente rivolto alla maestra.
FRANCESI: VOGLIAMO CONDOM PIÙ GRANDI
Vogliamo condom più grandi. A protestare contro le principali marche farmaceutiche che producono preservativi sono i francesi… proprio loro! Secondo uno studio di una grande casa farmaceutica tedesca, infatti, i francesi avrebbero bisogno di preservativi più lunghi, più larghi e più comodi… mentre per i greci andrebbero bene anche condom di misura più piccola. Lo studio, svolto dall’“Institute of Condom Consultancy” di Singen (ma davvero esiste un istituto di consulenza sui preservativi???), ha coinvolto per otto mesi oltre 10.500 uomini provenienti da 25 paesi. I quali – udite udite! – hanno dovuto prendere diverse misure al loro “gingillo” inserendole in un database anonimo (all’interno del quale bisognava solamente specificare la nazionalità di appartenenza). Vogliamo andare subito ai risultati? Allora: i francesi hanno dichiarato (ci dobbiamo credere???) di avere una media di 15,48 centimetri mentre i greci sarebbero indietro di circa 3 centimetri (poveri!). La ricerca, in realtà, era stata commissionata per educare i più giovani sull’importanza della contraccezione, e solo in un secondo tempo ha portato a questi risultati. Lo stesso istituto, per risolvere la situazione dei condom che non si adattano perfettamente alle misure di tutti i paesi europei, ha anche proposto un contraccettivo spray, che si spruzza proprio lì e permette di creare in pochi secondi un preservativo esattamente su misura. Potenza della scienza! E dei sondaggi.
LA POLIZIA DI UN’INTERA CITTADINA AMERICANA SI MOBILITA PER UNA RAPINA IN BANCA… AD OPERA DI UN CARTONATO
Immaginate Montgomery Township, una ridente cittadina americana nelle campagne del New Jersey. Immaginate la polizia di questa intera cittadina mobilitata (come solo gli americani sanno fare) per cercare di sventare una rapina ai danni di una banca. Una rapina che dopo diverse ore di assedio si è conclusa nel migliore dei modi: con la scoperta, da parte degli esperti antiterrorismo, che ad attentare al denaro della banca era… una cartonato. Sì, avete capito bene, cari lettori de lo Stivale Bucato: uno di quei cartonati a misura d’uomo che pubblicizzano proprio le offerte di mutui delle banche. A chiamare la polizia, e ad avvertirla che nella Pnc Bank era in corso una rapina, un’anziana signora (che tra l’altro – giuriamo che è vero – aveva problemi di vista). Per cercare di convincere il cartonato ad abbandonare il suo intento (ma nessuno si era accorto che si trattava di una persona completamente immobile?) l’area era stata completamente sgomberata e sono stati utilizzati megafoni e forti fari per cercare di entrare in contatto con il fantomatico ladro. Passate diverse ore, un team di esperti dello Swat ha deciso di fare irruzione… scoprendo l’amara verità. Il capo della polizia è stato, giustamente, allontanato dal servizio.
A NATALE SIAMO TUTTI PIU’ BUONI. E LUI UCCIDE IL PADRE CON L’ALBERO DI NATALE
Se è vero che Natale siamo tutti più buoni… allora che almeno gli omicidi si commettano come si deve. È quello che deve aver pensato un ragazzo di Parrish, in Florida, arrestato con l’accusa di aver assalito a morte il padre usando come arma un albero di Natale. Secondo quanto riportato dallo sceriffo della contea di Manatee, l’uomo, 37 anni, è stato arrestato la scorsa settimana dopo aver tirato un albero alto circa un metro al papà. La morte dell’anziano padre, hanno spiegato i soccorritori, non è stata però causata dall’albero, bensì dalla base di accaio – del peso di oltre dieci chili – che teneva fermo l’arbusto. L’uomo, ora in carcere, continua però a negare l’accaduto.
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