Parlemo, l’udienza del processo per mafia è stata interrotta
La scorta ha trasferito il collaboratore di giustizia in un’altra città
Lapsus in aula di tribunale
giudice rivela dov’è il pentito
di DANIELE SEMERARO
PALERMO – Per il lapsus un giudice, durante un’udienza, ha rivelato la città da cui un pentito stava deponendo in videoconferenza. È accaduto questa mattina a Palermo, al processo in cui è imputato il parlamentare di Forza Italia Gaspare Giudice, accusato di associazione mafiosa. Il dibattimento è stato sospeso per ragioni di sicurezza.
Pochi minuti prima che la difesa concludesse il controesame di Nino Mandalà, indicato come il capo della cosca di Villabate, il presidente della terza sezione del Tribunale di Palermo, Angelo Monteleone, si è “fatto scappare” per un lapsus il nome della città da cui Francesco Campanella, il pentito, era collegato in videoconferenza.
Subito dopo la “rivelazione” i giudici hanno comunicato che l’audizione del collaboratore di giustizia non sarebbe potuta proseguire per motivi di sicurezza: la scorta, seguendo le procedure previste per questi casi, infatti, aveva immediatamente portato via Campanella dal luogo, ormai non più riservato.
“È stata colpa mia”, ha poi spiegato il giudice Monteleone. Il pentito tornerà a deporre lunedì prossimo, da una città diversa da quella in cui si trovava oggi.
(12 giugno 2006)
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