Sta facendo molto parlare di sé, in questi ultimi giorni, l’annuncio del neo-ministro della Funziona pubblica, Renato Brunetta, secondo cui entro un anno, un anno e mezzo anche le pagelle scolastiche saranno online. Una decisione, ha spiegato il ministro, che servirà far risparmiare carta alla pubblica amministrazione: “Se sapremo cambiare – ha spiegato il ministro – potremo spendere meglio e liberare importanti risorse da impieghi poco produttivi”.
Una scelta intelligente, penseranno in molti, anche se – ma sto esprimendo un’opinione personale – forse bisognerebbe iniziare da altre parti a eliminare la carta. La pagella scolastica, oltre che un importante documento che tutti i genitori, i nonni e i parenti dovrebbero poter continuare a toccare con mano, è anche un ricordo che si tramanda di generazione in generazione. E poi: anche se ormai internet “ce l’hanno tutti”, quante sono le famiglie che non riuscirebbero a visualizzare online la pagella, per incompetenza o per mancanza fisica di mezzi (collegamento a internet o computer)? A mio parere ancora molte. Ben venga, dunque, il risparmio di carta, ma probabilmente si potrebbe iniziare da altri settori.
In realtà, però, non è la prima volta che in Italia si parla di pagella elettronica; anzi, molte scuole si sono già attrezzate. C’è chi da anni mette in rete giorno per giorno tutti i voti (accessibili con password) e i licei dove il computer è presente su ogni cattedra a disposizione del docente. Ci sono gli istituti dove si possono controllare online le presenze dei figli e quelli in cui la pagella (che viene data anche in versione cartacea) è presente da anni anche su internet. In Italia, dunque, fino ad ora si è lasciato all’autonomia delle singole scuole l’utilizzo dell’online nei rapporti con le famiglie.
Sul chi va là – e di parere simile al nostro – anche il rappresentante dei presidi Giorgio Rembado, secondo cui l’eliminazione della carta va vista con favore a patto di due condizioni essenziali: tutte le famiglie devono essere messe in condizioni di usufruirne ed evitare casi di pubblicazione come quelli dei redditi online. Immaginiamo che comunque sarà necessaria una fase intermedia, in cui la pagella verrà data sia a mano (cartacea) sia su internet: solo così si potrà veramente capire se il sistema funziona a dovere.
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