Dopo mesi di attesa e indiscrezioni Yahoo! ha finalmente lanciato la beta pubblica di Buzz, il servizio di social bookmarking con il quale punta a “dare fastidio” allo strapotere finora indiscusso di Digg. Buzz, a dir la verità, è un po’ diverso dal suo avversario: nel nuovo servizio di Yahoo!, infatti, a postare le notizie sono circa un centinaio di publisher autorizzati; a votare, invece, possono essere tutti gli utenti registrati. Il funzionamento poi è lo stesso di Digg: più una notizia viene votata e più rimane in home page, più viene votata e più sale in alto.
A determinare la popolarità di una notizia, però, non saranno solo i voti degli utenti, ma anche le loro ricerche: se, ad esempio, tutto ad un tratto migliaia di persone da ogni parte della Terra inizieranno a cercare “Oscar”, allora il sistema “capirà” che l’argomento forte della giornata è la notte degli Oscar e quindi metterà nella parte alta della classifica gli articoli più interessanti sull’argomento.
Altra novità è che ogni giorno le notizie più “popolari” verranno inserite addirittura nella home-page di Yahoo! (generando, possiamo immaginare, un bel po’ di traffico – nei primi giorni circa due milioni di contatti in più per i siti che hanno ottenuto una segnalazione nella home di Yahoo!). Buzz include alcune categorie (entertainment, sports, world, video) ed ha una grafica accattivante: molto interessante soprattutto la “vetrina” fatta in Flash che si trova in home page, con una pubblicizzazione degli argomenti appena inseriti, e la classifica dei termini più ricercati nel motore di Yahoo!.
Sembra, dunque, almeno a prima vista che Yahoo! abbia fatto un ottimo lavoro nel costruire una specie di Digg con qualche funzione in più e una grafica migliore. Attualmente non sta andando malissimo: considerato che siamo ai primi giorni, le notizie più votate arrivano anche a 700 punti. Il tempo, ovviamente, ci dirà se riuscirà a togliere utenti allo strapotere di Digg… speriamo solo che non faccia la fine di un altro sito simile, Propeller, lanciato in pompa magna da Aol e poi rivelatosi un po’ un flop.
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