Ci vorrà almeno una settimana, forse anche di più, per il ripristino totale dei servizi internet in Medio Oriente e in India, che come probabilmente saprete si sono interrotti da mercoledì a causa della rottura di due cavi sottomarini in fibra ottica. Secondo quanto riporterebbero alcune agenzie di stampa, la rottura ha bloccato il 70 per cento della rete egiziana e il 60 per cento di quella indiana, andando a colpire anche (in ogni caso in misura minore) Kuwait, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Oman, Qatar, Bangladesh e Sri Lanka.
Le principali compagnie di telecomunicazioni hanno annunciato che in questi giorni si stanno verificando anche disagi per le chiamate internazionali. La rottura del cavo si è verificata nel tratto di mare che va tra Alessandria d’Egitto e Palermo, a circa 10 chilometri al largo della città africana. Ancora non è chiara la causa dell’incidente: c’è chi parla di una nave che avrebbe ancorato per errore i grandi cavi fluttuanti, spezzandoli, e chi, invece, dà la colpa alle terribili condizioni atmosferiche e del mare. Ma perché il danno è così grave?
La spiegazione è semplice: in India è presente oltre il 40 per cento del mercato mondiale dell’informatica in outsorcing (cioè le aziende europee o americane che aprono sedi in India per risparmiare soldi e, soprattutto, per assumere la popolazione locale che ha dimostrato una grande propensione verso questo tipo di attività). Secondo il ministero delle Telecomunicazioni del Cairo saranno necessari alcuni giorni per ritornare al completo funzionamento della rete, mentre secondo l’agenzia ufficiale del Kuwait ci vorranno tra i 12 e i 15 giorni per riparare completamente i danni.
E ora, che succederà? Di certo il mondo e le comunicazioni non si bloccano: la rete internet è fatta apposta per assorbire in breve tempo danni del genere, e proprio la presenza di centinaia di possibilità diverse di spostare pacchetti da un punto all’altro farà sì che gli utenti subiranno solamente dei rallentamenti. Gli operatori di telefonia, inoltre, hanno spiegato che stanno provando diverse strade (reti poco utilizzate, satelliti, etc) per ripristinare al meglio la situazione. Ovviamente vi terremo informati su eventuali sviluppi della situazione.
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