Un piccolo ristorante – molto alla moda – di Manhattan accetta solo prenotazioni online. Molti vorrebbero entrare, ma pochissimi ci riescono. E i clienti, frustrati, danno la colpa alla tecnologia. La storia, incredibile, la racconta Frank Bruni, critico gastronomico del New York Times.
L’unico modo per entrare nel minuscolo locale newyorkese Momofuku Ko è infatti quello di registrarsi online. Niente favoritismi, dunque, né telefonate dell’ultimo minuto. Il sistema è semplice, ma trovare un posto è al contrario molto complicato. Prima cosa, bisogna registrarsi al sito. Poi, la mattina del giorno in cui si vuole andare a cena, alle 10 aprono le prenotazioni: l’utente deve selezionare il numero di persone, e il sistema in automatico proporrà un orario. Se ci va bene, si potrà procedere con la prenotazione, altrimenti si dovrà rinunciare.
Ma visto che il ristorante va molto di moda e accetta solo 32 persone a sera, i posti finiscono generalmente dopo due o tre secondi. Delusi, neanche a dirlo, i clienti, che in numerose e-mail hanno accusato il managament del locale di sentirsi “frustrati” a causa di “un sistema ingiusto che non funziona”. Il sistema, in realtà, funziona alla perfezione. Il problema è che, una volta proposto l’orario, non dà all’utente nemmeno il tempo di pensarci su qualche minuto.
Se si indugia, qualcuno più veloce potrà infatti battere sul tempo un altro malcapitato cliente. Un meccanismo, dunque, che favorisce i clienti più svelti e, allo stesso tempo, più fortunati. Ve l’immaginate il riccone newyorkese che vuole prenotare un tavolo la sera dover combattere, alle 10 del mattino, con internet e il computer?
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