E fu così che internet, accusata da tanti di essere un luogo di perdizione pieno di pedofili e stupratori, ora è anche colpevole di favorire, agevolare e dare consigli sul suicidio. Secondo una ricerca del British Medical Journal, infatti, esaminando i siti che trattano l’argomento, la maggior parte di questi darebbero consigli proprio sull’argomento.
Per compilare la ricerca, i ricercatori hanno analizzato moltissime pagine all’interno delle quali comparivano i termini “suicidio”, “metodi di suicidio”, “metodi di suicidio sicuri”, “modi di commettere il suicidio”, “come suicidarsi”, “come uccidersi”, “metodi semplici di uccisioni”, “suicidio senza sofferenza”, e così via. Poi hanno classificato le pagine in due categorie: quelle che promuovono il suicidio e quelle che invece cercano di evitarlo. Una ricerca svolta proprio perché il modo con cui questo terribile tema è trattato in televisione o sui media influenza moltissimo il comportamento delle persone.
Il risultato incredibile è che di 240 siti analizzati, 90 erano totalmente dedicati al suicidio, mentre 45 lo incoraggiavano; 62, invece, erano dedicati al supporto o alla prevenzione, mentre 59 cercavano di scoraggiare questa pratica. Il dato preoccupante è che in tutti i motori di ricerca utilizzati, i primi tre risultati erano sempre a favore del suicidio, con Wikipedia che addirittura dà informazioni sui metodi, la velocità e la sofferenza associata ai diversi metodi.
Anche qui, ovviamente, ci troviamo di fronte a qualcosa di difficilmente controllabile. È giusto secondo voi, tenendo conto della libertà di opinione e di pensiero, cancellare o censurare le pagine che spiegano come suicidarsi? E chi dovrebbe avere l’autorità per farlo? Speriamo solo che questa ricerca non alimenti (soprattutto in alcuni tipi di programmi televisivi) la brutta tendenza di parlare male di internet senza conoscerlo veramente.
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