La domanda ce la saremo fatta tutti almeno una volta nella vita, se abbiamo dovuto mettere il nostro computer in mano altrui per una riparazione o un’installazione di nuovo hardware. Probabilmente non se l’è posta Declan McCullough, che ha affidato il proprio computer a un centro di assistenza tecnica per installare un nuovo drive Dvd. Il tecnico, dopo aver installato il Dvd, ha voluto provare se tutto funzionasse e si è imbattuto in una cartella con un nome un po’ particolare presente sul disco rigido.
Apertala, si è trovato di fronte a un archivio di file pedo-pornografici. Immediatamente, l’azienda per cui lavora il tecnico ha informato la polizia e il ragazzo è stato rintracciato e, dopo poche ore, arrestato. Assunto che il materiale pedo-pornografico è vietato dalla legge (e quindi l’arresto è stato più che giusto) la questione che si è aperta è piuttosto un’altra: il tecnico doveva guardare all’interno del Pc del ragazzo? E perché?
La questione, ovviamente, è andata a finire in tribunale, e mentre il primo grado ha dato ragione al ragazzo, il secondo invece ha dato ragione al tecnico. In particolare, la corte d’appello ha spiegato che il ragazzo aveva affidato in toto il computer al centro riparazioni, e quindi il tecnico aveva il diritto di utilizzare tutte le funzioni del computer, compresa l’apertura di file video presenti sull’hard-disk, per verificare il corretto funzionamento.
Certo, controbatte l’accusa, se il lavoro era quello di installare un lettore Dvd… che c’entra l’hard-disk? A mio parere il comportamento del ragazzo, cioè la detenzione di immagini di pedofilia, è assolutamente terribile; però non sono nemmeno d’accordo che un tecnico possa tranquillamente andarsene in giro per i nostri hard-disk e guardare tutti i file che abbiamo. Come sempre in questi casi, la questione è spinosa è la ragione sta un po’ in mezzo alle due posizioni. Mi piacerebbe sapere qual è la vostra opinione in merito.
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