Il mondo moderno sta per chiudere la porta in faccia, letteralmente, a migliaia di nativi americani Navajo che vivono nelle riserve del nord dell’Arizona. Da domani, se nessuno interverrà, migliaia di indiani resteranno infatti senza conessione a internet.
I nativi americani, si sa, vivono ben saldi nelle loro tradizioni, ma ultimamente avevano imparato ad aprirsi al progresso e alle innovazioni, utilizzando il computer e la rete per lavorare, informarsi e studiare.
I Navajo hanno iniziato a utilizzare internet nel 2000 grazie all’impegno della fondazione Bill Gates, che aveva investito ingenti somme di denaro per l’alfabetizzazione informatica delle minoranze etniche, creando una soluzione di internet via satellite a causa dell’assenza di una rete telefonica nei territori della riserva.
Sembra, però, che da un’indagine fiscale sulla tribù siano emersi pagamenti eccessivi alla società internet provider OnSat Network Communications; di qui la decisione di un ente federale che amministra i fondi per gli accessi a internet degli indiani d’America di trattenere 2,1 milioni di dollari dai fondi della OnSat.
Di conseguenza, quest’ultima (ritenendo inesatti i controlli fiscali) ha deciso di rivalersi proprio sugli utenti finali, annunciando di voler loro staccare la spina, a partire da domani lunedì 7 aprile, se la situazione non sarà sbloccata.
“Per i bambini e per la gente della nazione Navajo sarà un giorno triste”, ha commentato il presidente dei Navajo, Joe Shirley Jr.
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