Come preannunciato, puntuale sul blog Heartbeat di Skype arrivano le risposte ufficiali della società che gestisce il più famoso servizio di VoIP al mondo su quello che è successo il 16 agosto scorso.
La rete peer-to-peer di Skype, spiegano, è diventata instabile ed è poi crollata. Il tilt è dovuto principalmente a un riavvio di massa dei client degli utenti di tutto il mondo, dopo l’installazione di un aggiornamento di routine. Il numero straordinario di restart ha influito sulle risorse di rete di Skype, causando un enorme bombardamento di richieste di log-in che, combinate con i problemi della rete peer-to-peer, ha causato una reazione a catena.
Normalmente, leggiamo ancora, la rete peer-to-peer è progettata per auto ripararsi; purtroppo, questo evento ha dimostrato un bug di cui non ci eravamo mai accorti all’interno del software, che non ha permesso alla funzione auto-riparatrice di entrare in funzione immediatamente.
Skype, infine, ha smentito al cento per cento le voci secondo cui il crollo era stato stato causato da alcuna attività maligna, affermando con forza che la sicurezza dei dati personali degli utenti non è mai stata a rischio.
Piccola polemica, infine, sul blog in italiano di Skype, che ha messo in luce come “i media italiani (tg compresi) come al solito non si sono sforzati più di tanto, a differenza di altri paesi europei e d’oltreoceano… pazienza, siamo abituati ad una informazione ’singhiozzante’ tutta italiana”. A cosa o a chi in particolare si riferiranno?
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