Microsoft ha annunciato di aver firmato un protocollo d’intesa con il ministero dell’Università e della Ricerca e con quello delle Riforme e innovazioni nella PA per la creazione di tre nuovi centri per l’innovazione in Piemonte, Campania e Toscana. In questi nuovi centri verranno sviluppate attività basate su tecnologie made in Redmond. Il costo dell’operazione è di oltre 737mila Euro, che Microsoft s’impegna a versare in tre anni.
L’Associazione del software libero, dal canto suo, non resta a guardare e rilancia con un’offerta più conveniente, mettendo a disposizione del Governo, attraverso un protocollo d’intesa alternativo e per cinque anni, “attività formative, materiale didattico, soluzioni tecnologiche e software, direttamente o delegando aziende italiane che lavorano nell’ambito del software libero, per un valore complessivo di dieci milioni di Euro l’anno.
L’Associazione, inoltre, ha avviato contatti con due importanti atenei universitari del nostro paese, interessati anche loro ad investire nella ricerca utilizzando tecnologie rilasciate con licenza libera, “unica garanzia di indipendenza tecnologica nonché accademica, come auspicato dall’articolo 33 della nostra Costituzione”.
“Dovunque vengano applicate sufficienti risorse umane e finanziarie – ha spiegato il presidente dell’Associazione software libero, Paolo Didonè – si hanno dei risultati che spesso vanno al di là delle previsioni, e ci auguriamo naturalmente che questa collaborazione, che proponiamo pubblicamente al Governo, produca analoghi risultati”.
Chi la spunterà?
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