Almeno tre dei tredici computer che aiutano a smistare il traffico globale della rete internet hanno subito, per dodici ore, uno degli attacchi più significativi dall’inizio del 2002. Gli attacchi, considerati “non usuali”, non sono comunque stati avvertiti dalla maggior parte degli utenti, segno della duttilità della rete internet. Esperti di informatica di tutto il mondo, però, nelle ultime ore hanno dovuto fare i conti con un enorme volume di dati che hanno provato a saturare una delle più importanti dorsali di rete del mondo.
Il motivo dell’attacco non è chiaro, ha spiegato Duane Wessels, ricercatrice della Cooperative Association for Internet Data Analysis del San Diego Supercomputing Center: “Probabilmente si trattava solo di una dimostrazione e non volevano veramente danneggiare nulla”.
Secondo quanto riferisce l’Associated Press, gli hacker avrebbero provato a camuffare la propria identità, anche se però non è stato difficile vedere come la maggior parte dei dati in transito provenisse dalla Corea del Sud. Il target principale dell’attacco è stata UltraDNS, la società che gestisce il traffico per i siti “.org”. Nessun problema, comunque: hanno riferito di aver notato solamente un aumento di traffico
.L’attacco è stato confermato anche dall’Icann, l’ente internazionale che, tra l’altro, s’incarica di assegnare gli indirizzi IP: “Per adesso nessuno ha un’idea precisa su quello che è successo”, ha spiegato John Crain, uno dei dirigenti, che ha poi confermato che i tentativi di ieri di mettere in ginocchio la rete non sono andati a buon fine proprio grazie alle innovazioni tecnologiche di sicurezza degli anni recenti.
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