Microsoft rinuncia a creare una enorme biblioteca virtuale, lasciando di fatto campo libero a Google? La British Library non (che fino alla settimana scorsa poteva contare sulla partnership di Microsoft nel digitalizzare i propri libri) non si perde d’animo e ha annunciato che il progetto che punta a rendere “digitalmente disponibili” migliaia di libri non verrà accantonato, anzi.
Microsoft aveva firmato, nel novembre 2005, una parntership con la British Library per digitalizzare circa 100mila testi del diciannovesimo secolo esenti da copyright, circa 20 milioni di pagine. L’opera è ormai a buon punto, e anche gli ultimi 40mila testi verranno correttamente digitalizzati, ha assicurato il project manager Neil Fitzgerald, annunciando inoltre che la biblioteca ha altri 15 progetti di digitalizzazione in corso, che spaziano dalle registrazioni audio fino alle pagine di giornale.
I fondi? Sembra che arriveranno sia dalle casse dello stato che da finanziatori privati. E tra l’altro potrebbe essere vicino anche un accordo con Google, che già negli anni scorsi aveva ammesso che sarebbe stata molto interessata nel mettere le mani sul patrimonio artistico della biblioteca.
La British Library ha circa 150 milioni di pezzi in catalogo, di cui 13 milioni sono libri. Fare una digitalizzazione di 100mila libri rappresenta in ogni caso solo lo 0,5 per cento dei possedimenti della biblioteca (ma si è deciso di lasciare fuori dal progetto i libri con copyright e quelli che non sono in buono stato di conservazione).
La scansione ovviamente non avviene a mano, ma attraverso dei macchinari che automaticamente sono in grado, con bracci robotici, di girare le pagine. Vengono scannerizzate circa 2.400 pagine all’ora, per una media di 75mila al giorno.
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