Parte stamattina la Settimana nazionale della sicurezza in Rete: un’iniziativa che punta a diffondere la cultura della prevenzione e la conoscenza dei rischi informatici. A promuoverla, l’Unione Nazionale Consumatori in collaborazione con la Polizia postale, Abi Lab, SicuramenteWeb, Skuola.Net e l’agenzia giornalistica AGR, con il sostegno di Microsoft.
I numeri snocciolati dagli esperti durante la presentazione della Settimana sono abbastanza preoccupanti: secondo gli ultimi studi, il 23 per cento dei computer italiani sarebbe infetto, e il nostro Paese si porrebbe al terzo posto in Europa e al decimo nel mondo per la diffusione di virus informatici. Poi ancora: dal 2001 ad oggi la Polizia postale ha annunciato di aver chiuso 177 siti Web con contenuti pedopornografici; l’11 per cento dei minori ha dichiarato di aver avuto contatti con pedofili o con persone sospette durante la navigazione in rete; il 52 per cento degli utenti online ha subito un tentativo di accesso non autorizzato alle proprie informazioni.
Non si tratta ovviamente di rischi solo per i più giovani e in generale per gli utenti domestici, ma anche per le imprese: mentre quelle grandi stanno affrontando il problema nel modo giusto, spiegano dalla Polizia postale, le piccole e medie imprese spesso si affidano invece a consulenti e “pseudoesperti che in realtà tali non sono, ed i loro server vengono così usati come teste di ponte per atacchi informatici.
L’iniziativa si svolgerà direttamente (e interamente) sul Web, attraverso un videoblog che accompagnerà l’utente nella conoscenza dei principali rischi da evitare. Giorno dopo giorno, il sito affronterà tanti importanti temi della sicurezza online: “il tuo computer”, “i tuoi soldi”, “la tua identità elettronica”, “la tua privacy”, “la tua reputazione”, “i bambini”, “la tua connessione”.
Gli argomenti saranno presentati attraverso video intuitivi che spiegheranno soprattutto ai non esperti i significati dei termini “spam”, “phishing”, “virus”, “furto di dati” e così via.
Un’iniziativa dunque molto importante: molto spesso per non cadere vittima di crimini informatici basta davvero poco, soprattutto un po’ di buon senso e di conoscenza delle principali problematiche della rete.
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