Oggi ho letto un interessante articolo del Wall Street Journal che suona più o meno così: “Se scrivi il tuo nome su Google e non compari tra i primi risultati, non sei nessuno”. Curioso, ma in parte vero purtroppo. Quante volte avete cercato informazioni su alcune persone e non avete trovato nulla? Quante volte, al contrario, vi siete sorpresi nello scoprire che un vostro amico è stato militante di un partito politico o il vostro collega ha un blog in cui appunta ogni giorno tutto ciò che gli capita?
L’argomento, che potrebbe suscitare facili ironie, in realtà è serio: secondo un sondaggio più dell’ottanta per cento di coloro che nelle aziende si occupano della selezione del personale cerca informazioni aggiuntive proprio sui motori di ricerca.
Negli Stati Uniti c’è addirittura chi, avendo un nome e cognome troppo comune (stile Mario Rossi) lo ha cambiato o ha trovato degli accorgimenti speciali (firmandosi, ad esempio, con una sigla) per apparire tra i primi risultati. E voi, avete mai fatto carte false per apparire (o non apparire) tra i primi risultati di Google?
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