Pubblico quest’interessantissimo articolo – non mio – sulla radio. Buona lettura.
I dati di una ricerca statistica commissionata da Audiradio
L’80% di noi la ascolta: “Fa compagnia, emoziona e non invade”
La radio grande amore degli italiani
Ogni giorno all’ascolto in 37 milioni
ROMA – “Amo la radio, perché arriva tra la gente…”. Lo cantava Eugenio Finardi negli anni Settanta. Erano i tempi delle radio libere, nate da un giorno all’altro per l’iniziativa di ragazzini avventurosi o di belle speranze. Ma oltre trent’anni dopo quell’amore non si è spento. Le radio sono cambiate, e all’entusiasmo vagamente naif sono seguiti business, marketing e professionismo. Ma l’amore è rimasto intatto. Gli italiani adorano la radio. E la prova sono i dati di una ricerca commissionata da Audiradio, l’”auditel” delle emittenti radiofoniche.
Più dell’80% di noi la ascolta. Tantissimi, il 72%, quando sono in casa o quando guidano (il 63%). Ma la radio fa compagnia, informa, rilassa anche mentre si lavora (il 23%), si fa jogging o altri tipi di sport (il 13%), si cammina (il 7%), si va in bici (il 5%). Tra tutto questi, c’è perfino lo “zoccolo duro”: sono il 16% del totale quelli che la ascoltano, ovunque, qualsiasi cosa stiano facendo. Quelli che vivono con al radio accesa.
La ricerca che fa il punto sul rapporto tra gli italiani e la radio sarà presentata da Felice Lioy, presidente di Audiradio, e dal sociologo Enrico Finzi, presidente di Astra Ricerche. “E’ un mezzo sempre più presente nella vita degli italiani – ha detto Finzi – ascoltato da oltre 37 milioni di persone ogni giorno”.
Sulla base dei risultati dell’indagine, realizzata attraverso oltre 2000 interviste a persone dai 15 anni in su, Audiradio ha deciso di dar vita ad una vasta campagna istituzionale a favore della radiofonia che, pur costituendo un fenomeno molto diffuso, e’ ancora ben lungi dall’espletare tutte le sue potenzialità, come invece è avvenuto in molti Paesi europei ed extraeuropei.
Per i suoi ascoltatori – sono spunti della ricerca – la radio è anzitutto un’amica che tiene compagnia (l’85%) e regala emozioni (per il 75% gioia, il 57% ricordi, il 54% fantasia). Un mezzo che procura allegria (per il 78%), divertimento (72%), distrazioni (63%), calma (59%), anti-depressione (52%). Ed è il sottofondo preferito della vita quotidiana: il 77% degli ascoltatori la usa per tenersi informata e il 55% l’utilizza anche per pensare, comprendere, avere nuove idee.
In molti, poi, la preferiscono a tv e cinema: perchè c’è poca violenza (54%), poca volgarità (54%), poche notizie iper-ansiogene e – per definizione – nessuna immagine tragica (40%). Inoltre la radio è sinonimo di libertà per tre ascoltatori su quattro: permette di fare altre cose contemporaneamente (77%), è poco invadente o aggressiva (53%), è articolata nell’offerta di moltissime emittenti (62%). E ancora, la radio, suggerisce e lascia libera l’immaginazione (74%), oltre ad essere insostituibile – e senza concorrenti – per alcuni milioni di lavoratori artigiani, camionisti, taxisti, lavoratori notturni, persone con problemi di vista. Come cantava Finardi, trent’anni fa, la radio insomma “libera la mente”.
(16 novembre 2005)
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